Aurore Lalucq, europarlamentare di S&D, è tra gli organizzatori dell‘Iniziativa dei cittadini europei Tax the rich che chiede alla Commissione di istituire un’imposta europea sui grandi patrimoni. Parlando con Ilfattoquotidiano.it a margine della presentazione del manifesto di 134 economisti italiani che supporto una “agenda Tax the rich” per la Penisola, ha raccontato che in Francia il dibattito sul tema è molto acceso. Alla domanda su come mai, dal suo punto di vista, il Pd non abbia inserito nel proprio programma per le Europee la richiesta di tassare in maniera efficace i molto ricchi, presente invece in quello di S&D, ha sottolineato che al netto del dibattito interno i dem “hanno sottoscritto il nostro manifesto”. Come ricordato, rispondendo alla stessa domanda, anche dal responsabile economia dei dem Antonio Misiani, che ha detto che il partito sostiene la proposta. Nel suo intervento dal palco Lalucq ha però aggiunto qualche elemento utile a spiegare eventuali timidezze delle forze politiche su questo fronte: “Quando si parla di tassare i più ricchi la classe media teme subito di essere colpita” e parlare di tassazione delle eredità è un buon modo per perdere le elezioni, ha constatato.

Di qui i suoi dubbi sulle reali intenzioni del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che nei mesi scorsi si è detto favorevole alla proposta di un’imposta minima globale sulle ricchezze avanzata dal Brasile in sede di G20. Per Lalucq è un sostegno solo apparente: Le Maire sostiene a parole quell’agenda perché “sa che passerà molto tempo” prima che eventualmente si realizzi.

Il Fatto Quotidiano sostiene la raccolta firme La Grande Ricchezza organizzata da Oxfam a supporto dell’Iniziativa dei cittadini europei.

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