Un docente specializzato per gli stranieri con difficoltà linguistiche nelle classi dove i ragazzi migranti in difficoltà sono uguali o superiori al 20%; nuovi percorsi di specializzazione per gli insegnanti “precari” di sostegno organizzati da Indire; continuità didattica per gli allievi disabili su richiesta delle famiglie; riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero con corsi sempre allestiti da Indire e poi una “pagella” per i presidi. Ma non solo: per quest’ultimi viene innalzata al massimo (100%) la percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità. È il “pacchetto Valditara” che prima della fine della campagna elettorale il ministro è riuscito nel Consiglio dei ministri di oggi a far passare anche un decreto sugli “stranieri” (come li definisce il ministro leghista nel comunicato ufficiale di viale Trastevere) e sul sostegno oltre a soddisfare anche i presidi che avranno un nuovo modello di valutazione “in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito”.

Ma vediamo punto per punto le novità approvate oggi in Consiglio dei ministri. Valditara va orgoglioso delle misure prese per “l’integrazione degli alunni stranieri”. Le nuove indicazioni sono rivolte, infatti, a quegli studenti che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana per comunicare e (conseguentemente) per studiare, e che mantengono gravi deficit di conoscenza nel percorso successivo. In questi casi, nelle classi dove i ragazzi con importanti carenze, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà gli altri colleghi con lezioni di potenziamento. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari grazie a fondi ad hoc del Pon. Valditara non parla di docenti aggiuntivi o nuovi assunti ma di una “rimodulazione degli organici”.

Il secondo punto riguarda il “pacchetto” sostegno. Il Governo ha voluto mettere fine alla vertenza sui titoli esteri: i circa undici mila docenti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente potranno ora accedere a percorsi di specializzazione “ad hoc” erogati da Indire. Anche qui non sono chiariti i costi che dovranno sostenere le persone coinvolte, quando e come si terranno questi corsi.

Altra novità riguarda i circa 85 mila docenti precari (sempre di sostegno) senza specializzazione. Il Governo ha deciso che in aggiunta all’offerta formativa delle università, vi sarà un percorso erogato da Indire (ente pubblico di ricerca già deputato alla formazione del personale della scuola), rivolto proprio a loro. L’annuncio di Valditara di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato sul posto di sostegno, su richiesta della famiglia dell’alunno, è stato un impegno mantenuto. Con il nuovo provvedimento, ottenuta la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione da parte del dirigente scolastico, mamme e papà potranno chiedere di avere ancora il maestro o professore dell’anno precedente.

Infine, due iniziative che coinvolgono i dirigenti scolastici. La prima: il pagellino. In altri termini vi sarà “un’oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati”. E su questo punto il ministro ha messo le mani avanti specificando che “il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati”. La seconda: una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del Ccnl appena siglato, prevederà l’innalzamento al massimo (100%) della percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli.

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