Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato, all’unanimità, una legge “per conseguire la più ampia vaccinazione contro il Papilloma virus umano e la prevenzione della bronchiolite“. È una strategia d’urto mai utilizzata in Italia – spiegano i consiglieri regionali Fabiano Amati e Pierluigi Lopalco, i promotori della proposta di legge – che “subordina ad un colloquio informativo, finalizzato alla vaccinazione anti-Hpv, l’iscrizione a scuola” di una specifica fascia di età di ragazzi. L’obiettivo, dunque, è quello di potenziare la rete informativa in modo da “ridurre i non vaccinati alla sola percentuale di ragazzi e famiglie che scelgono il rifiuto in piena consapevolezza“.

Nel dettaglio, la legge stabilisce che “l’iscrizione ai percorsi d’istruzione, previsti nella fascia di età 11-25 anni, compreso il percorso universitario, è subordinata alla presentazione di una documentazione (già nelle mani degli interessati) che certifichi l’avvenuta vaccinazione anti Papilloma virus”. Si tratta, quindi, di “un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Asl di riferimento, che attesti la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto a sottoporsi al vaccino”.

Ma i consiglieri tendono a precisare: “Non è previsto nessun obbligo vaccinale ma il dissenso informato, ovvero l’attestazione di una scelta finalizzata solo ed esclusivamente al diritto dei ragazzi di essere informati“. Mentre, per quanto riguarda la prevenzione delle malattie da Vrs-bronchiolite, la legge prevede “la somministrazione degli anticorpi monoclonali umani approvati dalle autorità regolatorie, che sarà effettuata in ambito ospedaliero, prima delle dimissioni dal reparto di maternità, per tutti i bambini nati nel periodo epidemico ottobre-marzo“. E, prima della “conclusione del periodo epidemico per i bambini nati nel periodo aprile-settembre“.

Il 4 marzo ricorre la giornata mondiale contro l’Hpv. Lo scopo è quello di aumentare la conoscenza di questa diffusa infezione e gli strumenti di prevenzione a disposizione dei cittadini. Il papilloma virus è responsabile dell’infezione sessualmente trasmessa più comune al mondo ed è causa di tumori ed infertilità. L’Hpv è frequente sia nelle persone di genere femminile che in quelle di genere maschile.

Foto di archivio

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