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Gianluca Rossignolo arrestato in Montenegro: deve scontare 8 anni di carcere per il crac di De Tomaso automobili e altri reati

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È stato arrestato a Podgorica dalle autorità di polizia del Montenegro Gian Luca Rossignolo. Contro di lui è stato eseguito un provvedimento di cattura della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Torino. A suo carico ci sono più sentenze di condanna per una pena complessiva di otto anni e un mese di reclusione perché ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta della De Tomaso automobili, storica casa torinese produttrice di vetture sportive, fallita nel 2012. La bancarotta era stata commessa anche ottenendo, con l’utilizzo di polizze fideiussorie false, dei finanziamenti indebiti dal ministero del Lavoro e Regione Toscana per oltre 10 milioni di euro.

In Piemonte la De Tomaso aveva acquisito lo stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e assorbito gran parte dei dipendenti dell’azienda che avrebbero dovuto essere riqualificati con i corsi di formazione finanziati con fondi pubblici. Rossignolo, attualmente rinchiuso in una struttura detentiva montenegrina in attesa delle procedure per l’estradizione in Italia, si sarebbe anche reso autore di commercio di opere d’arte contraffatte ai danni della Josef+Anni Albers Foundation, fondazione artistica mirata a salvaguardare le opere dei maestri Albers nonché di opere dell’artista Piero Manzoni.

Le indagini finalizzate alla cattura sono state condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano che lo ha localizzato in Montenegro. Al momento del fermo Rossignolo avrebbe tentato di sottrarsi alla sua identificazione esibendo documenti italiani contraffatti.

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