A schierarsi sulla necessità che anche l’Italia riprenda a finanziare l’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Paestinesi) è stato lo stesso Sergio Mattarella. Parlando infatti all’Assemblea delle Nazioni Unite il presidente della Repubblica, ieri 7 maggio, ha dichiarato che “occorre considerare l’essenziale funzione che svolge” e “di coseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”. Subito dopo per il governo si è espresso il vice-ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli che accompagna il presidente a New York, sostendo che la ripresa ci sarà ma non come prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre: l’Italia ha deciso di “riaprire la linea dei finanziamenti a Unrwa ma su progetti specifici”, ha assicurato facendo sapere i progetti saranno valutati “per il loro impatto a favore della popolazione e per la sicurezza, affinchè non ci siano più commistioni con organizzazioni terroristiche”. Una linea che è stata inserita nella risoluzione sulle missioni internazionali, votata oggi dalla Camera e nella quale si annuncia la ripresa del finanziamento come prevede il testo letto in Aula dal sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago.

I fondi erano stati sospesi a livello internazionale, subito dopo le accuse di Israele su una presunta connivenza dell’Unrwa con Hamas. Una posizione che non ha trovato conferme. Pochi giorni fa l’ex ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha presentato proprio all’Onu le conclusioni del suo rapporto incaricato di analizzare la “neutralita’ ” dell’Unrwa spiegando che al momento Israele non avrebbe ancora fornite prove dell’infiltramento di Hamas nell’agenzia. Solo ieri 7 maggio era intervenuto anche l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell: “Il tempo è arrivato per ribadire il sostegno all’Unrwa, non vedo ragioni per non ricominciare i pagamenti pieni dopo il rapporto di Colonna, l’idea di tagliare i fondi non ha basi, oggi discuteremo di questo”, ha dichiarato. “La Cisgiordania è pronta ad esplodere, in Gaza ci sono 600mila bambini e non ci sono zone sicure. La situazione è preoccupante, non posso prevedere le perdite umanitarie, l’offensiva a Rafah aggravera’ la situazione vediamo se possiamo mitigare la situazione”.

Il cambio di linea del governo è stato accolto con favore anche da Pd e M5s, che però hanno chiesto un maggiore impegno. “Grazie al presidente Mattarella”, ha detto il dem Graziano Delrio, “il governo comunica che saranno ripristinati i finanziamenti a Unrwa e torna una questione che il Pd ha posto da mesi ma sulla quale finora siete stati silenti” ma “vengono poste delle condizioni e penso sia un problema“. Così anche i 5 stelle: “Molti Paesi – dalla Germania al Canada, dalla Svezia al Giappone – hanno ripristinato i vitali finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per il sostegno dei profughi palestinesi”, ha detto in Aula il deputato M5s Marco Pellegrini. “Il governo ha annunciato la riapertura di alcune linee di finanziamento specifiche, ma allora perché oggi in aula il governo ha respinto la nostra richiesta di ripristinare questi finanziamenti? L’umanitarismo verso i palestinesi che Meloni rivendica è solo una presa in giro”.

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