“Questo ulteriore femminicidio non sia vano”. Sono le parole scritte, in una lettera ai media, da Ludwig Laisne, padre di Auriane, la 22enne di Lione trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata a La Salle (Aosta). Il compagno, Sohaib Teima, 21enne, di Fermo, è “gravemente indiziato” del delitto. “Perché il suo aguzzino ha potuto avvicinarsi a lei nonostante il divieto di avvicinamento? – continua la lettera di Ludwig – Perché non ha dovuto indossare il braccialetto elettronico? Perché quando a febbraio era stata chiesta una detenzione provvisoria, il procuratore di Lione non l’ha disposta subito, lasciando così verificarsi il dramma?”.

Il corpo della giovane era stato ritrovato con ferite all’addome e un profondo taglio al collo. E pochi giorni dopo, il suo compagno Teima Sohaibm di nazionalità italiana e di origini egiziane, era stato arrestato dalla Gendarmerie su mandato della procura di Aosta. L’autopsia, condotta dall’anatomopatologo Roberto Testi non aveva lasciato alcun dubbio: Auriane è stata colpita frontalmente al collo e all’addome con un coltello.

La 22enne francese era arrivata dalla Svizzera ed era impegnata in un giro per l’Europa. Si era fermata in Valle d’Aosta con il suo amico per campeggiare qualche giorno in montagna. E a La Salle la coppia non era passata inosservata: alcuni testimoni avevano raccontato di aver visto, pochi giorni prima del ritrovamento del cadavere, il giovane passeggiare con la vittima, residente nella cittadina di Saint-Priest, nella cintura di Lione. I due erano stati visti a bordo di un furgone rosso-bordeaux. E proprio il mezzo aveva dato il via alle ricerche, sostanziate poi dall’identificazione della 22enne.

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