Non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina”. È quanto ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che da Reggio Calabria, dove è impegnato in campagna elettorale, ha commentato le dichiarazioni rilasciate in un’intervista all’Economist dal presidente francese Emmanuel Macron che non ha escluso l’invio di truppe di terra in Ucraina se Mosca dovesse sfondare il fronte.

“Abbiamo sempre detto che noi non siamo in guerra con la Russia”. Sono le parole di Tajani che puntualizza: “Noi difendiamo il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente. La nostra posizione è sempre questa”.

In merito, invece, al nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina disposto dal governo italiano, Tajani ribadisce che li “abbiamo sempre mandati ma non siamo in guerra con la Russia. Non c’è un impegno dei nostri militari contro la Russia. Non c’è mai stato. Aiutare l’Ucraina è un’altra cosa che essere in guerra”.

Sulla campagna elettorale, infine, Tajani è ottimista per il centrodestra: “Non cambierà assolutamente nulla negli assetti di governo dopo le elezioni. Anzi io sono convinto che il Governo si rafforzerà, che tutte le forze del centrodestra avranno un risultato positivo. Forza Italia vuole crescere e ha un obiettivo: superare il 10%. I segnali che arrivano sono certamente molto favorevoli a noi. C’è un grande movimento nella direzione di Forza Italia, di donne e uomini che sentono il bisogno di avere una forza seria, credibile, affidabile, responsabile. Per questo sono ottimista sul risultato elettorale”.

Sullo sfondo delle dichiarazioni di Tajani, però, c’è l’agognato sorpasso di Forza Italia sulla Lega che al Sud candida il generale Vannacci che nei giorni scorsi si è avventurato nella proposta di classi separate per i bambini con disabilità. Il ministro degli Esteri risponde con una battuta al vetriolo: “Se condividessi le posizioni di Vannacci gli avrei offerto una candidatura in Forza Italia. Non l’ho fatto”.

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