Non solo la delocalizzazione delle produzioni. Stellantis ha iniziato a portare in Paesi a basso costo anche la progettazione delle automobili. È quanto sostiene Bloomberg, secondo cui il gruppo franco-italiano ha iniziato ad assumere la maggior parte dei suoi ingegneri in Paesi come il Marocco, l’India e il Brasile, dove il costo per questi dipendenti si aggira intorno ai 50mila euro all’anno, o anche meno, a fronte di costi che a Parigi o Detroit possono essere anche cinque volte superiori.

Come anche altri costruttori, Stellantis – mentre ha appena approvato un maxi-aumento di stipendio all’ad Carlos Tavares – sta cercando di ridurre i costi per far fronte al rallentamento della domanda di veicoli elettrici e alla competizione sui prezzi, che spinge a portare sul mercato veicoli più abbordabili per le tasche dei consumatori. Il gruppo, riferisce l’agenzia americana che cita alcune fonti anonime, è attualmente tra i costruttori più aggressivi nella campagna di reclutamento in Paesi a basso costo, dai quali punta ad estrarre nel lungo termine circa due-terzi dei suoi ingegneri.

Le indiscrezioni di Bloomberg arrivano mentre Stellantis in Italia sta creando malcontento negli operai, tra incertezze sul futuro e rallentamenti delle produzioni soprattutto a Mirafiori, dove l’assemblaggio della 500 elettrica sarà ferma per tutto il mese di maggio. Il gruppo sta insistendo con il governo per avere incentivi in cambio di rassicurazioni sul futuro e ha ‘minacciato’ lasciato intendere che l’ingresso di un secondo costruttore in Italia potrebbe portare alla chiusura di alcuni stabilimenti, nei quali sono impiegati 40mila addetti e dai quali dipendono altre decine di migliaia di lavoratori nell’indotto.

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