Comparire sui manifesti elettorali col fucile in mano è già di per sé forte. Ma farlo puntandolo nella direzione di chi osserva va oltre. D’altra parte a Pietro Fiocchi, europarlamentare di Fratelli d’Italia, l’idea dev’essere sembrata geniale: da un lato si rivolge alle decine di migliaia di elettori – cacciatori – che verosimilmente lo porteranno per la seconda volta consecutiva sui banchi di Strasburgo; dall’altro – lui che viene dall’omonima famiglia leader nel settore della produzione di cartucce di piccolo calibro – manda un messaggio di normalizzazione nei confronti delle armi. Perché, come si sa, tutto fa brodo. E allora ecco Fiocchi sui cartelloni per promuovere un appuntamento elettorale in provincia di Varese mentre imbraccia il fucile, pronto per sparare. Un’immagine non nuova nelle campagne elettorali: l’attuale assessora lombarda al Turismo (che prima delle elezioni puntava all’assessorato all’Agricoltura) Barbara Mazzali compare in decine di foto col fucile; e il consigliere-cacciatore Carlo Bravo (denunciato dai forestali proprio nel corso della sua attività venatoria) ha posato accanto ai richiami vivi, gli uccellini tenuti in gabbia e utilizzati come esche per attirare altri uccelli (a cui sparare, naturalmente). Senza dimenticare Matteo Salvini, che più di una volta, alla fiera di Verona, si è fatto ritrarre mentre imbraccia un fucile e lo punta.

C’è da dire, a onor del vero, che Fiocchi si è impegnato da subito per rendere chiara la propria comunicazione politica. Poco prima di Natale aveva tappezzato le strade di Lecco con cartelloni che lo ritraevano seduto su una poltrona con, alle spalle, il tradizionale albero addobbato con bossoli colorati. Un’immagine che stride un po’ con ciò che è successo appena due mesi dopo, quando a febbraio l’Unione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia proprio per l’uso del piombo nelle munizioni dei cacciatori in determinate aree protette. Il divieto deciso da Bruxelles attraverso una direttiva, nel 2023, è stato osteggiato tanto da Fiocchi, in sede europea, quanto dal governo italiano, che in diversi modi ha tentato di aggirarlo, esponendo i cittadini italiani al pagamento di una sanzione pecuniaria. Ma questo a Fiocchi, ex presidente e membro del consiglio d’amministrazione di Fiocchi of America Inc., la divisione americana dell’azienda, pare non interessare: lo scorso settembre, in una diretta su un portale molto seguito dai cacciatori, aveva invitato esplicitamente le doppiette a infrangere il divieto.

“Il manifesto elettorale di Fiocchi è una chiara dimostrazione di chi si nasconde dietro la premier Giorgia Meloni e il suo partito: personaggi che provocano solo vergogna e disgusto e che continuano a sostenere una politica che non esita a utilizzare immagini di una violenza inaudita per fini comunicativi, una destra che odia palesemente animali e natura, come dimostra anche il veto del governo italiano che ha bloccato l’approvazione della Legge europea sul ripristino della natura”. Lo ha detto, attraverso una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Ma il fucile puntato verso l’osservatore, nelle mani di Fiocchi, non è solo un attacco agli animali, è un gesto di aggressione verso tutti noi – prosegue Bonelli – Il silenzio di Meloni su questa vergogna è assordante e inaccettabile. Questi comportamenti devono essere fermamente respinti alle urne. Si dovrebbe vietare l’uso di armi per la comunicazione politica ma anche lottare strenuamente – ed è quello che faremo nel prossimo Parlamento Europeo – per eliminare ogni forma di caccia sportiva e per leggi più forti a protezione della natura”.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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