La “pausa di riflessione” di Pedro Sánchez fa volare il Partito socialista spagnolo (Psoe) nelle intenzioni di voto. A dirlo è una rilevazione “flash” dell’istituto statale Cis (Centro di ricerche sociologiche) condotta dopo la lettera alla cittadinanza di mercoledì scorso, in cui il premier annullava tutti gli impegni e comunicava di voler valutare se restare a capo del governo, denunciando la “strategia di intimidazione e minaccia” portata avanti contro di lui tramite l’indagine per corruzione a carico di sua moglie, Begoña Gómez, aperta dopo la denuncia del sindacato di estrema destra Manos Limpias (la Procura di Madrid ha già chiesto l’archiviazione).

Lunedì Sánchez ha sciolto la riserva e ha annunciato di voler restare in sella: ma la lettera, secondo il Cis, ha “drogato” i consensi del Psoe, che se si votasse domani otterrebbe il 38,6%, quasi dieci punti in più della principale forza di opposizione, il conservatore Partito popolare (Pp), fermo al 29,3%. Si tratta di un balzo in avanti straordinario rispetto a un precedente sondaggio realizzato a inizio aprile, che dava i popolari prima forza al 33,5% e i socialisti dietro di un punto. Dei 1.800 intervistati, il 43,1% approva il gesto di Sánchez di rendere pubblico il suo travaglio, mentre la maggioranza, il 44,6% non l’approva; il 36,7% voleva che il premier restasse al governo, mentre per il 44% avrebbe dovuto dimettersi.

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