“Il nome Vincent è beneaugurante, ricorda un po’ Van Gogh. Ma mi pare un po’ esagerato dire in campagna elettorale: scrivete Vincenzo. In genere era Leonardo che si chiamava solo con il nome. Ma comunque dai, siamo in una fase di grande creatività della vita politica nazionale“. Lo ha detto a margine di una conferenza stampa il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando, con il suo consueto sarcasmo, il “votate Giorgia” della premier candidata alle Europee. “Io mi sono commosso particolarmente – ha aggiunto De Luca – nella vicenda di Pescara quando ho visto, credo, cinque persone, manager di Stato, dirigenti di aziende di Stato, con la maglietta di Fratelli d’Italia. Beh lì non ci si può non commuovere. Sembravano prigionieri politici. Era un po’ come capitava in tempi lontani, quando bisognava fare l’atto di fede per poter insegnare nelle scuole pubbliche. Scherziamoci un po’ se no dicono che guardiamo troppo al passato. Però era una cosa che dava i brividi, manager pubblici costretti a stare con la maglietta per fare l’atto di vassallaggio. Volevo dire una cosa pesante, ma non ve la dico…”

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Sergio Rizzo: “Siamo un paese narcotizzato, la casta non indigna più e la gente non va votare”. E spiega il titolo ‘Io so’ io’ del suo nuovo saggio

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Europee, fonti Viminale: “Il voto a “Giorgia” è valido se il soprannome è indicato sulle liste”. Ma c’è il dubbio sull’ammissibilità

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