José Mourinho e la Roma si sono lasciati male e, a distanza di mesi dall’esonero, il tecnico portoghese continua a lanciare frecciatine alla dirigenza del club giallorosso. In un’intervista a The Telegraph, lo Special One si è tolto qualche sassolino dalle scarpe spiegando di “aver odiato” il fatto di aver messo la faccia per tutta la società nei mesi successi alla sconfitta in Europa League contro il Siviglia. E ha gonfiato ancora una volta il suo ego rispondendo a chi lo definisce “bollito”: “Sono l’unico allenatore europeo ad aver giocato due finali negli ultimi due anni”.

Quella fra Mourinho e la Roma è stata un’avventura tanto dolce quanto amara. L’allenatore ha vinto la prima edizione della Conference League, riportando nella capitale un trofeo europeo che mancava dal 1972, anno in cui i giallorossi conquistarono il Torneo Anglo-Italiano. Ma è stato spesso criticato per la sterilità di gioco della sua squadra, motivo che ha spinto i vertici della società a sollevarlo dal suo incarico lo scorso gennaio, dopo circa tre anni. Ed è proprio contro i Friedkin, proprietari della Roma, che Mourinho si è scagliato, rinfacciando il fatto di averlo lasciato da solo dopo la sconfitta contro il Siviglia nella finale di Europa League dello scorso anno: “Dopo la finale persa in quel modo, sono stato felice di dover essere il volto del club in conferenza stampa? No, ho odiato farlo. Io vorrei una struttura in cui devo fare solo l’allenatore perché è quello in cui sono bravo. Sarò bravo a comunicare, ma se devo farlo 3-4 volte a settimana il rischio di dire una cosa sbagliata aumenta“.

Per il suo futuro, allora, non cerca alcun ruolo da comunicatore: “Il mio sogno è allenare, lavorare con la squadra e sviluppare i giocatori preparando la partita. Ho avuto delle situazioni in cui dovevo essere molto di più e quando devi fare di più diventi meno bravo a fare l’allenatore”. Infine, nel corso dell’intervista, è arrivato un appello che sa di autopromozione: “Sono l’unico allenatore europeo ad aver giocato due finali negli ultimi due anni, questo è il presente. Non ho paura a lavorare con club non costruiti per vincere, ma voglio raggiungere degli obiettivi e aiutare i club a diventare pronti per vincere. Ho 61 anni e non voglio smettere a 65. Ho tanta strada davanti a me.” Mourinho cerca una nuova casa.

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