Il concerto dei Simple Minds al Forum di Assago di sabato 20 aprile rimarrà a lungo nella pur epica storia della band scozzese, per diverse ragioni.

La prima è che la tappa milanese ha chiuso la tranche primaverile del Global Tour, la più imponente tournée del gruppo fin dal 1985, anno d’oro dei singoli di successo “Don’t You (Forget About Me)” e “Alive and Kicking”. Inoltre, ha spazzato via i dubbi di chi pensava a uno show-revival per un pubblico la cui età avanza come quella dei propri idoli: certo, la scaletta ha prediletto i brani storici rispetto a quelli più recenti, ma sarebbe stato un delitto il contrario, dopo 18 album in studio (più vari live) che hanno segnato la storia della musica a partire dal ’77 e soprattutto nei mitici anni 80.

Al contrario degli U2, amici-rivali di quell’epoca incantata, i Simple Minds hanno vissuto vari cambiamenti nella line-up. La salda coppia dei fondatori Jim Kerr-Charlie Burchill si è separata da elementi fondamentali come il bassista Derek Forbes, il tastierista Mick MacNeil e il batterista Mel Gaynor. Prenderne il posto è un po’ come indossare la maglia che è stata di Maradona: il paragone rischia di essere imbarazzante. Eppure la formazione di oggi vede musicisti veramente “on fire” come, in ordine di strumento, Ged Grimes, Erik Ljunggren (ex A-ha) e Cherisse Osei, il cui lungo assolo è stato accolto da un’ovazione. Un discorso a parte lo merita Sarah Brown, voce femminile ormai da tempo integrata nella band, che l’ha incoraggiata a incidere un disco solista di cover di Mahalia Jackson: oltre a giganteggiare nella rilettura di “Book Of Brilliant Things”, conferisce anche un tocco soul alla parte vocale di “Mandela Day”.

A proposito di voce, non era certo al massimo quella di Jim Kerr, leader-icona della band, che alla bella età di 65 anni giustamente si vanta sul palco di essere più snodato di Mick Jagger, confrontandosi ironicamente anche con Bruce Springsteen e Ed Sheeran. Una forte influenza ne ha condizionato la prestazione, anche se va detto che – se non fosse stato lui a scusarsi col pubblico – in pochi se ne sarebbero accorti. L’evidenza si è colta soprattutto con l’esclusione di due brani (“See the lights” e “Let it all come down”) dalla scaletta.

Restando in tema di paragoni calcistici, la sua professionalità e devozione nei confronti di un pubblico che lo segue da 47 anni ha aggiunto un tono epico a uno show già pieno di emozione. Restando nel paragone calcistico, la sua prova ha ricordato quella di Franz Beckenbauer nella leggendaria Italia-Germania del 1970, quando giocò col braccio al collo per sostenere la spalla fratturata. La pausa estiva, che Kerr passerà come sempre nella sua casa di Taormina, servirà a far passare i postumi del freddo. Resterà invece intatto uno show che, per la prima volta nella storia del gruppo, lascia a bocca aperta anche per lo straordinario light-design, che accompagna ogni canzone con elementi grafici dettagliati, a celebrare la leggenda dei Simple Minds riprendendo dettagli iconici che rimandano i cultori alle copertine dei 33 e 45 giri più amati.

Fin dalla loro fondazione a Glasgow, nello scenario post-punk del 1977, i Simple Minds hanno offerto il meglio nelle esibizioni dal vivo. A quasi mezzo secolo di distanza, è ancora così. Anzi, la band è più “alive and kicking” che mai e i prossimi appuntamenti in Italia, ormai sua seconda casa, sono davvero imperdibili:

GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2024
Roma – Auditorium Parco Della Musica – Cavea
Roma Summer Fest

VENERDÌ 28 GIUGNO 2024
Roma – Auditorium Parco Della Musica – Cavea
Roma Summer Fest

DOMENICA 30 GIUGNO 2024
Bari – Rotonda Via Paolo Pinto
Locus Festival

LUNEDÌ 1 LUGLIO 2024
Senigallia – Piazza Garibaldi

GIOVEDÌ 4 LUGLIO 2024
Mantova – Piazza Sordello
Mantova Summer Festival

SETLIST (Assago 20/4)

Intro
Waterfront
Love Song
Mandela Day
This Fear Of Gods
Let There Be Love
Sanctify Yourself
Theme For Great Cities
All The Things She Said
Glittering Prize
Promised You A Miracle
New Gold Dream (81/82/83/84) – Drum solo
Belfast Child
Someone Somewhere In Summertime
Don’t You (Forget About Me)
Book Of Brilliant Things/Five To One (The Doors)
Alive And Kicking

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