Non ci sarà il nome di Elly Schlein sul simbolo del Pd. Lo ha annunciato la segretaria durante una diretta Instagram, poco prima che la delegazione del partito depositasse il contrassegno al Viminale. “E’ stato proposto di inserire il mio nome nel logo, si è aperta una bella discussione, ringrazio chi ha fatto questa proposta, ma penso che il contributo lo possa dare correndo accanto a loro, in questa lista. È una proposta più divisiva che rafforzativa e non ne abbiamo bisogno”, ha detto la leader del Nazareno.

La questione del simbolo – A proporre d’inserire il nome della leader sul simbolo alla direzione del partito era stato il presidente dei dem, Stefano Bonaccini, dopo che il responsabile Organizzazione Igor Taruffi lo aveva fatto in segreteria. Ma l’idea ha provocato più di una rottura tra i dirigenti democratici e alla fine Schlein ha ufficializzato che sul logo non ci sarà il suo nome. Nel contrassegno depositato al Viminale compare invece il riferimento al Partito socialista europeo. “Siamo l’unico partito che discute al suo interno e fuori. La capacità di guida non si misura nella forza del pugno, ma dal polso e dall’orecchio ben teso a terra, nell’ascoltarci e nel fare sintesi”, ha detto la segretaria, che ha comunque confermato che sarà candidata nella circoscrizione Centro e Isole: “La famiglia socialista è l’unico argine all’avanzata delle destre. Abbiamo bisogno che tutti noi ci mettiamo in corsa, ho la speranza di dare una mano a eleggere più possibile di queste persone”, ha spiegato.

La segretaria in corsa – A criticare la scelta dei leader di correre alle Europee è stato Romano Prodi: “Così si chiede agli elettori di dare il voto a una persona che di sicuro non ci va a Bruxelles se vince. Queste sono ferite alla democrazia che scavano un fosso. Questo ragionamento riguarda Meloni, Schlein, Tajani e tutti i leader che si candidano: non è un modo per sostenere la democrazia“, ha detto l’ex presidente del consiglio, che è uno dei riferimenti politici della segretaria dem. “Io voglio dare una mano anche io, ci sarò, candidata, e mi candido a provare insieme più in alto possibile il Pd”, ha invece spiegato l’inquilina della poltrona più alta del Nazareno. Secondo Schlein è “necessario” un suo impegno diretto “visto quello che sta accadendo qui. Abbiamo visto più volte questa destra attaccare i diritti delle persone, intaccare welfare e sanità pubblica. Stanno trasformando la Rai in un megafono dell’esecutivo, non è più servizio pubblico: piena solidarietà ai giornalisti e agli intellettuali che hanno subito censure. Questa è una destra che sta portando avanti riforme pericolose: l’autonomia spacca l’Italia ed è frutto di un baratto cinico che hanno fatto con il premierato”, modello che “non esiste da nessuna altra parte del mondo e che scardina l’equilibrio della Costituzione”.

“Lista aperta a plurale” – E ancora Schlein ha aggiunto: “Se insieme facciamo questa sfida, l’alternativa c’è già domani. Se ci aiutate, rafforzerete anche l’alternativa al governo più di destra della storia repubblicana”. Poi ha speso qualche parola sulle liste: “Questa è una meravigliosa squadra per il Pd. Sono stati giorni impegnativi, una lista aperta e plurale, con le migliori competenze della società e del partito. Voglio ringraziare Bonaccini, correre insieme è affascinante, diamo una spinta forte, un partito unito che lavora insieme”. E ancora ha aggiunto: “Sono stati giorni impegnativi di lavoro, di costruzione fatta davvero con grande attenzione, abbiamo ricevuto tante disponibilità di alto livello. Abbiamo approvato le liste senza voti contrari, e questo è un fatto significativo, sono molto contenta di questo risultato”. Sui candidati ha citato Pietro Bartolo, europarlamentare uscente: “Sono molto affezionata a lui, per tutti noi prima che eurodeputato è il medico Lampedusa. Si è sempre speso a difesa di chi arriva dal mare e lo voglio ringraziare per questi anni di impegno al Parlamento europeo per far valere principio chi entra in Italia entra in Europa e serve una vera solidarietà europea“. La segretaria ha anche citato Nicola Zingaretti: “Lo ringrazio di cuore per avere ceduto alle mie insistenze di questi mesi. Ci serve molto la sua competenza in Europa”. Ma pure l’ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio: “Lui non è iscritto al Pd ma ha deciso di combattere con noi per un’Europa più solidale, più giusta e di pace”.

Il caso Bartolo – In realtà pare non sia ancora scontata la candidatura di Bartolo nella circoscrizione Isole. “In questi anni ho portato avanti, insieme alla delegazione europea del Pd, politiche sull’immigrazione che rispettassero i nostri principi di umanità e solidarietà. Tutto questo in un clima di grande difficoltà vista la maggioranza che governa l’Europa e l’Italia. Per tale motivo mi rammarica il fatto che questo impegno non abbia avuto la giusta considerazione da parte del segretario regionale e per questo, nelle prossime ore rifletterò sul da farsi”, ha detto l’ex medico di Lampedusa. “Ringrazio la segretaria Elly Schlein per aver riposto fiducia in me inserendo il mio nome nella lista del Collegio Isole per le prossime europee e plaudo alla sua scelta di guidarla – aggiunge – Sono convinto che il suo apporto sarà determinante per l’affermazione del Pd a queste elezioni europee”.

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