Luce, natura, materia. Se c’è una maniera per riportare la massa degli italiani alla passione per l’auto, messa a dura prova dai costi esagerati figli del Covid, crisi e da una logica perversa, questa si chiama Cupra. Il brand spagnolo che non perde occasione per far comprendere come esista ancora la possibilità di costruire, realizzare vetture capaci di produrre emozioni, senza appiattirsi su modelli troppo frequentemente simili tra di loro, perché figli di uguali piattaforme create appunto con l’imperativo di ottimizzare i costi.

E quale palcoscenico migliore per comprendere la proposta alternativa di Cupra, se non la Design Week di Milano dove Cupra ha riproposto tra il Cupra Garage di Corso Como, Piazza XXV Aprile e Garibaldi Gallery, il suo gioiello, la sua visione, la sua showcar del futuro che fa discutere nel presente, la Dark Rebel, il simbolo di un diverso modo di concepire, disegnare, costruire e produrre l’auto. Una vettura che sembra uscita da un film di Batman ma che con la fantasia ha poco da spartire se non quella di chi l’ha realizzata, per quanto è capace di entrare nel cuore del mondo attuale, con quella sua anima digitale che poi si fa reale attraverso scelte precise

“Il tema di quest’edizione della Milano Design Week, Materia Natura – ha spiegato Pierantonio Vianello, Direttore di CUPRA in Italia, ci dà l’opportunità di continuare a mostrare al mondo il nostro impegno nei confronti della sostenibilità, la nostra passione per il design, oltre alla volontà di esplorare nuovi orizzonti di condivisione e coinvolgimento della nostra Tribe. Abbiamo plasmato il nostro sogno, la nostra ambizione raffigurata nella concept car CUPRA DarkRebel, abbiamo dato voce alle nuove generazioni e abbiamo manifestato un’ossessione per il design che ci ha portato ad allontanarci dai materiali tradizionali dell’industria automotive per valorizzare nuovi elementi naturali e sostenibili capaci di portare CUPRA oltre i confini dell’ordinario”.

Una natura ruvida, rozza (“raw”) quella scelta come ispirazione dal team di design di Cupra guidato dalla geniale capacità di Francesca Sangalli, Responsabile di Color & Trim and Concept & Strategy Cupra, capace di rendere a parole una filosofia complessa per quanto condivisibile. “Abbiamo scelto di integrare diversità, originalità e sostenibilità e per farlo abbiamo attinto alla natura, appunto, quella vera con materiali “poveri” come rocce e minerali resa moderna attraverso la tecnologia che ha la capacità della sintesi. Nel senso che consente di produrre solo quello che serve, senza sprechi. Così, la caratteristica spina dorsale centrale che sostiene tutta la plancia viene realizzata in stampa 3D, mentre all’interno si trovano fibre sintetiche elastiche ultramorbide, insieme a pelli biobased composte al 90% da bambù biodegradabile. Al resto pensa il concetto di luce, che da elemento immateriale qual è, esalta quello materiale dando risalto alle superficie, colorandole di fatto senza che si usino colori… Una sorta di colore digitale dove le trasparenze fanno dialogare materia e non materia, materia e digitale, illuminando le sculture esterne come quelle esterne”.

E, a guardare bene, questa è l’autentica chiave dell’innovazione Cupra che interpreta e realizza la sostenibilità in una maniera diversa come diverso è tutto l’approccio nei confronti dell’automotive per studiare un cambio culturale capace di vedere il prodotto auto come l’insieme di tanti prodotti che si contaminano e integrano cercando di attirare le nelle nuove generazioni, tramite una visione moderna tra digitale e reale. Nella speranza di riaccendere una passione sopita, ma non ancora del tutto scomparsa.

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