Forza Italia ha un grosso guaio nella sua Lombardia. E a Milano in particolare. Giulio Gallera, consigliere regionale e storico esponente berlusconiano, ha deciso di autosospendersi dal gruppo consiliare azzurro dopo che un suo fedelissimo, Alessandro De Chirico, è stato rimosso da capogruppo al consiglio comunale del capoluogo. Gallera, ex assessore al Welfare durante le fasi peggiori della pandemia, ha da sempre buoni consensi in Forza Italia e vanta un certo peso nel partito lombardo, al punto che altri lo stanno seguendo: in queste ore si sono sospesi la capogruppo in Consiglio metropolitano Vera Cocucci e i consiglieri municipali di Milano Salvatore Locanto, Fabrizio D’Angelo, Laura Schiaffino e Michele Pellegrino. “Chiediamo un intervento di Antonio Tajani e del coordinatore regionale Alessandro Sorte – protesta Gallera – affinché vengano realmente e concretamente riconosciute a ogni livello la qualità del lavoro e la competenza dei nostri amministratori locali”.

Cosa è successo? Tutto nasce dalla decisione, comunicata dalla coordinatrice milanese Cristina Rossello, di revocare De Chirico da capogruppo a Palazzo Marino. Una scelta che fonti del partito descrivono come prevista da tempo in nome di una sorta di staffetta di metà legislatura. Non solo: secondo le stesse fonti, De Chirico stesso aveva avallato l’idea di un ricambio; il suo posto sarebbe “spettato” a Gianluca Comazzi che però ha rinunciato, dando così la possibilità al direttivo cittadino di puntare su un terzo nome. De Chirico lamenta invece di aver saputo della scelta “da un comunicato stampa” ed è rimasto deluso dal fatto che a sostituirlo sarà Luca Bernardo, candidato sindaco della destra nel 2021 ma mai iscritto prima a FI. Da qui la durezza dei toni di Gallera: “Trovo allucinante, grave e inaccettabile che un partito che si sta rilanciando, attraverso la valorizzazione degli eletti, della militanza e del lavoro sul territorio, con un atto d’imperio e senza alcuna motivazione, abbia cacciato una persona che in questi tre anni, in totale solitudine, ha tenuto alta la bandiera forzista a Palazzo Marino”. Gallera parla di “violazione di qualunque regola di convivenza interna” e descrive quella ai danni di De Chirico come una “epurazione”: “In 30 anni di militanza non ho mai assistito a un atto così grave. Questa non è il partito in cui credo. Per questo mi autosospendo dal gruppo consiliare di Fi in Regione Lombardia”.

Solidarietà a De Chirico arriva anche da Licia Ronzulli. “Gli esprimo tutta la mia solidarietà per una scelta senza senso, specie a due mesi dalle Europee. Stimo Bernardo, ma non si può penalizzare chi è da sempre in Fi”, afferma la vice presidente del Senato.

Del terremoto nel partito lombardo si parlerà sicuramente sabato a Roma, dove è previsto un consiglio nazionale durante il quale verrà annunciata la candidatura di Antonio Tajani come capolista alle Europee. Il ministro degli Esteri aveva detto più volte che avrebbe aspettato l’annuncio di Giorgia Meloni. Che però tarda ad arrivare. E così Tajani rompe gli indugi e annuncia la candidatura come capolista di Forza Italia in quattro circoscrizioni su cinque: nord est, nord ovest, centro, sud, ma non le isole dove capolista sarà invece Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici, il magistrato del pool antimafia ucciso a Palermo da Cosa nostra nel 1983. Chinnici è eurodeputata uscente eletta con il Pd e poi passata a FI nel 2023 in disaccordo con la visione politica di Elly Schlein. La decisione del segretario è dovuta alla possibile decisione di Meloni, ma pure a spingere elettoralmente gli azzurri. Secondo gli ultimi sondaggi, la distanza con la Lega è minima e la corsa del leader potrebbe aiutare a raggiungere l’obiettivo del sorpasso, traguardo che ormai i forzisti non fanno mistero di perseguire.

In queste ore, intanto, il ministro degli Esteri è impegnato anche nel rush finale della campagna elettorale in Basilicata, dove si vota domenica con candidato il governatore uscente Vito Bardi di Forza Italia. “Qui mi attendo un grande risultato, perché abbiamo lavorato bene e ognuno di noi ha dato il massimo. E la coalizione qui ha dato un segnale di grande unità. Non dobbiamo toglierci i voti tra di noi, ma allargare i consensi”, ha detto Tajani, in comizio a Potenza a sostegno di Bardi. Aggiungendo che “Berlusconi ci sta guardando da lassù…”.

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