Un uomo di 60 anni, francese di origine iraniana, è stato fermato dopo essersi asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi. L’operazione è avvenuta intorno alle 11, nel centralissimo 16° arrondissement: il sospetto ha prima minacciato di vendicare il fratello, sostenendo di essere armato con dell’esplosivo. Subito dopo l’intervento delle forze dell’ordine però, si è scoperto che non fosse realmente armato. Addosso – dopo che un testimone aveva lanciato l’allarme, sostenendo di avere visto una granata ed un giubbotto esplosivo – aveva un gilet militare e ordigni giocattolo.

Come misura di sicurezza, e per ordine della questura di Parigi, la linea 6 della metropolitana è stata interrotta e la zona è stata transennata. Il prefetto di polizia, Laurent Nuñez, ha ordinato il dispiegamento immediato di reparti speciali. La prefettura ha precisato che il consolato iraniano ha fatto una “richiesta di intervento”. Il sospettato – ha spiegato BfmTv – era noto alla polizia per un incendio avvenuto nello stesso consolato nel settembre 2023. All’epoca giustificò la sua azione dicendo che voleva sostenere i movimenti di rivolta in Iran. Alla sbarra del tribunale aveva cantato “Donna, vita, libertà”.Era stato condannato a otto mesi di prigione, con in più l’interdizione ad avvicinarsi al 16mo arrondissement, dove si trova il consolato. Una fonte vicina all’inchiesta lo ha definito come “un idealista”.

Il 60enne è “uscito da solo” dal consolato dopo le trattative con le Brigate di intervento rapido (Bri) della polizia intorno alle 14.50, che lo hanno perquisito, non trovando alcun esplosivo, neanche a bordo dell’auto con la quale era arrivato.

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