Tre gran premi, tre vincitori differenti. La gara statunitense ci ha consegnato un Maverick Vinales in uno stato di forma incredibile. Dopo la sfortunata vicenda meccanica che lo ha costretto a non concludere la gara in Portogallo – che gli sarebbe valsa il podio – ci si aspettava di vedere il pilota Aprilia frustrato, psicologicamente condizionato, a tratti sportivamente depresso. Invece, l’ex pilota di Suzuki e Yamaha ha dimostrato ancora una volta che il suo talento è limpido, cristallino, naturale. Vinales, grazie alla vittoria in Texas, è diventato il primo pilota della MotoGP a conquistare almeno una vittoria con tre marchi differenti (Suzuki, Yamaha e infine Aprilia). Lo spagnolo ha conquistato una pole position da record del circuito e poi, qualche ora dopo, la Sprint race davanti a Marc Marquez e Jorge Martin.

Proprio questi ultimi, Martin e Marquez, erano tra i favoriti per la vittoria finale nella gara lunga della domenica e invece Vinales ha messo in pista la prestazione perfetta. La partenza non è stata semplice, lo spagnolo è stato mandato largo alla curva e ha dovuto rimontare dalla undicesima posizione. L’Aprilia sul circuito texano funzionava benissimo e Vinales giro dopo giro ha superato tutti, anche il baby fenomeno Pedro Acosta che ancora una volta ha entusiasmato e rubato l’occhio, confermando di essere uno dei talenti più cristallini della storia di questo sport. In questo weekend è diventato il pilota più giovane di sempre centrare la prima fila in qualifica e il più giovane a centrare due podi consecutivi nella storia della MotoGp. Se riuscisse a conquistare la prima vittoria entro il gran premio di Germania, al Sachsenring, diventerebbe anche il più giovane pilota nella storia a vincere una gara in top class, record che appartiene a Marc Marquez.

A proposito dell’otto volte campione del mondo, ma che gara ha fatto? La caduta è la dimostrazione che la strada è quella giusta, ma c’è da sistemare ancora qualcosa. Marquez è forte, la Ducati del Team Gresini preparata e la stagione equilibrata. C’è ancora tanto da migliorare, ma in Texas Marc ha dimostrato di essere presente e lo sarà ancora, tappa dopo tappa, fino a ritrovare la vittoria che manca dal Gran Premio dell’Emilia-Romagna (detta anche Misano 2), ossia dal 24 ottobre 2021.

Se Vinales e Acosta possono festeggiare per le loro performance, Marc guarda al bicchiere mezzo pieno, ancora una volta è Francesco Bagnaia, campione del mondo in carica, a dover uscire a testa bassa dal circuito. Lo scorso anno, nonostante la caduta mentre era in testa, era stato velocissimo nel circuito di COTA, ma quest’anno no. Bagnaia aveva cominciato bene in Qatar, dando l’impressione di poter dominare di nuovo nelle gare lunghe della domenica, ma sia in Portogallo che ad Austin la verità è stata un’altra e lui stesso ha ammesso le difficoltà e anche detto che lui e il suo team torneranno a spingere forte non appena avranno l’occasione. Oggi, però, Pecco è in difficoltà. Ed è evidente, mentre cresce il feeling tra Enea Bastianini e la GP24 di Borgo Panigale. Un altro podio importante che lo mette all’inseguimento del leader della classifica. Enea ha già un passo fuori dalla Ducati, probabilmente in Aprilia visto che Quartararo ha – incredibilmente – rinnovato con Yamaha.

Spazio anche al leader del campionato, Jorge Martin. Lo spagnolo del team Pramac non ha avuto la velocità che si aspettava e si è dovuto, intelligentemente, accontentare di un quarto posto che mette punti in cascina. In questo momento il numero 89 è primo con 80 punti, 21 in più di Bastianini e 30 in più di Bagnaia. La stagione non è che all’introduzione e a breve comincerà il classico ritmo europeo con Jerez, Le Mans, Mugello, Catalunya, che ci daranno un vero primo riscontro su chi sarà il favorito alla vittoria finale. Di certo, un Vinales in questo stato di forma non può essere estromesso dalla corsa al titolo.

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