“I dati recenti mostrano una mancanza di ulteriori progressi sul fronte dell’inflazione”, ha affermato martedì il governatore della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, Jerome Powell. – Per avere fiducia su un calo sostenibile dell’inflazione verso il target del 2% (livello ritenuto ottimale dalla Fed, ndr) “ci vorrà probabilmente più tempo” dice Powell sottolineando che è “appropriato” concedere più tempo alla politica monetaria per funzionare. Da tempo il governatore segnala che la Fed sarà pronta a tagliare i tassi solo quando avrà maggiore fiducia su un calo dell’inflazione. Le sue parole odierne sembrano indicare la volontà di mantenere i tassi alti per un periodo più lungo delle attese alla luce di una persistente inflazione.

Poco prime che parlasse Powell, la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde aveva precisato che “La Bce non dipende dalla Fed, dipende dai dati e su questi dobbiamo decidere”. riferendosi alle prossime mosse di politica monetaria con un taglio dei tassi dato quasi per certo a giugno. “Stiamo osservando un processo disinflazionistico. Se si muove in linea con le nostre attese ci avviamo a un momento in cui possiamo moderare” la politica monetaria a patto che non ci siano altri shock”, ha aggiunto Lagarde. La strada verso un’inflazione al target del 2% è “accidentata”, ha poi spiegato la presidente. “Gli sviluppi geopolitici sono con noi da molto tempo e hanno un impatto sui prezzi delle commodity. In Europa sono iniziati con la guerra della Russia in Ucraina. Monitoriamo molto da vicino” l’andamento del prezzo del petrolio.

Il Consiglio direttivo della Bce “tagliera i tassi di interesse per la prima volta a giugno, a condizione che non si verifichino shock prima di allora”, ribadisce Francois Villeroy de Galhau, membro del Consiglio direttivo della Bce. “Se non ci saranno grossi shock o sorprese, dovremmo decidere un primo taglio dei tassi all’inizio di giugno” ha detto il governatore della Banque de France. Secondo il governatore, dopo questo primo taglio, la Bce sara’ guidata da un “gradualismo pragmatico e agile”, aggiungendo che “naturalmente monitoreremo il potenziale impatto degli sviluppi in Medio Oriente”.

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