“Sta girando una teoria secondo cui bisogna marciare divisi per colpire uniti. Dire che non condivido questa teoria è un eufemismo, la trovo demenziale, perché peraltro crea delle fratture profonde tra gli elettorati. E conoscendo un po’ l’Italia, quando è ora di colpire uniti, ti volti e non c’è più nessuno“. Così, a Otto e mezzo (La7), Pier Luigi Bersani commenta le tensioni tra il leader del M5s, Giuseppe Conte, e la segretaria del Pd, Elly Schlein, rispondendo a una domanda della giornalista del Sole 24 Ore Lina Palmerini.

Immediato il commento ironico del filosofo Massimo Cacciari: “Questa strategia ha sempre funzionato per il centrodestra. Per il centrosinistra invece la regola fondamentale è sempre stata marciare divisi per perdere uniti“.

“Succede – replica Bersani – perché il centrosinistra va nel profondo. Ad esempio, Conte dice che per il M5s la legalità è un principio non negoziabile. Sono d’accordo, però vorrei capire: chi ha in mano questo principio? C’è uno solo che ha mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male? Quindi, io sono per dire che si può essere diversi e distinti in amicizia“.
“Ma poi – chiosa Cacciari – non è un programma politico la legalità. Cosa vuoi fare, le alleanze politiche sul principio di legalità? A questo punto, meglio farle sui diritti umani”.

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