La seconda di servizio è forte, rischiosa, fuori di circa 20 centimetri. Tutti se ne accorgono, sugli spalti come in televisione. È doppio fallo Tsitsipas, secondo break per Jannik Sinner nel terzo set. O meglio, sarebbe, perché l’unica a giudicare buona la palla è la giudice di sedia. L’azzurro pecca forse d’inesperienza, non ferma il gioco, perde il punto e quando segnala a Aurelie Tourte il segno “out” ormai è troppo tardi. È l’episodio che, di fatto, ha deciso la semifinale di Montecarlo, a cui poi hanno fatto seguito anche i problemi di crampi dell’altoatesino, dovuti sicuramente alla stanchezza e, forse, anche al nervosismo per la situazione appena vissuta. Un fatto che Sinner ha commentato con la solita grande signorilità nel post partita, ma questo non cancella una grave svista arbitrale che ha fatto sorgere a tantissimi una domanda: perché sulla terra rossa non c’è l’occhio di falco come sulle altre superfici?

Il sistema Hawk-Eye consiste in una decina di telecamere installate intorno al terreno di gioco che colgono il movimento della pallina da più punti di vista. Un computer elabora le immagini e calcola la traiettoria con un margine di errore che si aggira tra i 2 e 3 millimetri. Nella maggior parte dei tornei sulla terra battuta però si abbraccia ancora la tradizione, utilizzando il segno visibile lasciato dalle palline per prendere una decisione sui punti dubbi. Finora l’occhio del giudice è stato ritenuto affidabile. Oltre a questo però c’è anche un problema tecnico. I campi di terra rossa infatti sono più soggetti ad alterazioni della loro superficie rispetto a quelli in erba o in cemento. Nel 2021 Madrid è stato il primo Masters 1000 ad adottare un sistema chiamato “Electronic Line Calling”, che consente di visualizzare il reale rimbalzo della palla senza farsi condizionare dalle micro variazioni del mattone tritato. Un passo importante che presto sarà universale.

Dalla stagione 2025 tutti gli eventi ATP (anche quelli sul rosso) avranno a disposizione l’Electronic Line Calling Live (ELCL), il sistema di chiamata automatica introdotto per la prima volta in via sperimentale alle Next Gen Finals di Milano nel 2017 e poi inserito progressivamente nel circuito. Verranno quindi rimossi i giudici di linea e (forse) anche le polemiche e gli errori evidenti come quello che ha danneggiato Jannik Sinner e non solo. Durante il torneo monegasco infatti un caso analogo a quello dell’azzurro è stato subito anche dal russo Daniil Medvedev, nel match perso contro il connazionale Karen Khachanov. “Si tratta di un momento storico per il nostro sport e di una decisione arrivata dopo lunghe riflessioni. La tradizione è fondamentale nel tennis e i giudici di linea hanno ricoperto un ruolo fondamentale negli anni, ma abbiamo la responsabilità di dover abbracciare l’innovazione e le nuove tecnologie. A partire dal 2025 offriremo il sistema di arbitraggio più accurato possibile, cosa che anche questa disciplina merita”, aveva dichiarato un anno fa il presidente ATP Andrea Gaudenzi in occasione dell’annuncio ufficiale.

Articolo Precedente

Sinner, a Montecarlo una sconfitta (quasi) indolore: ha dimostrato di poter vincere contro chiunque anche sulla terra rossa

next
Articolo Successivo

Atp Barcellona, Rafa Nadal oggi in campo: “Potrebbe essere l’ultima volta”. Contro Cobolli il ritorno sulla terra rossa dopo 2 anni

next