Un ritorno a prima delle stragi, quando la mafia comandava dal carcere. È quello che si rischia secondo il magistrato Sebastiano Ardita, già dirigente del Dipartimento amministrazione penitenziaria e procuratore aggiunto di Catania. “Il 41 bis e l’ergastolo ostativo rimangono due presidi di legalità irrinunciabili nella lotta a Cosa nostra. Ma siamo in un momento in cui tutto il carcere della prevenzione è sotto attacco”, ha detto il pm, intervenuto al Festival internazionale dell’Antimafia “L’Impegno di tutti” organizzato dall’associazione Wikimafia a Milano. “Contro la mafia sono rimasti solo questi due presidi, che però probabilmente verrano a cadere e noi torneremo a una condizione anteriore agli anni Novanta, quando la mafia comandava dal carcere ed era nella condizione di portare un attacco frontale allo Stato”, ha avvertito Ardita, che ha partecipato a un dibattito su mafia e carcere con Valentina Alberta, presidente della Camera Penale di Milano, moderato dall’avvocato Marco Griguolo.

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