Addio a Akebono Tarō. L’ex lottatore di sumo di origine hawaiana è morto all’età di 54 anni, come annunciato dalla sua famiglia, stroncato da un infarto. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Kyodo, Tarō era deceduto all’inizio del mese di aprile, ma i suoi familiari avrebbero deciso di rilasciare la notizia solo adesso. Ci lascia quindi colui che ha lasciato un segno indelebile nel sumo, diventando il primo atleta straniero della storia a ottenere il titolo di yokozuna, il massimo grado (gran campione) che può essere raggiunto nella disciplina, nel 1993.

Nato alle Hawaii nel 1969, in un’area montuosa sull’isola di Oahu, il suo vero nome era Chad George Ha’aheo Rowan. Nel 1988 debuttò come professionista, togliendosi varie soddisfazioni nel sumo: oltre al titolo di yokozuna, Tarō ha concluso la carriera con 654 vittorie sul ring, undici tornei nel suo palmares e una chiamata per eseguire una dimostrazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Nagano, in Giappone, nel 1998. Si ritirò dal sumo nel 2001 per dedicarsi, seppur con scarsi risultati, al kickboxing (9 sconfitte su 10 incontri) e alle arti marziali miste (4 insuccessi su 4).

All’apogeo della carriera è arrivato a pesare 233 chili, ma sono stati proprio il suo peso e la sua statura a causargli problemi di salute crescenti. Secondo i media giapponesi stava combattendo dal 2017 contro una malattia che lo aveva costretto al ricovero dopo un collasso a Kitakyushu, nella provincia di Fukuoka. L’ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone Rahm Emanuel lo ha ricordato come un lottatore che ” aveva aperto la porta del successo in questo sport ad altri lottatori stranieri”.

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