Dentro il condono “salva-casa” di Matteo Salvini ci sarà anche un condono “salva grattacieli” per bloccare le inchieste della Procura di Milano sugli abusi edilizi in città. Dopo giorni di contatti tra Roma e Milano, lo annuncia una nota del Mit, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti: “Non solo salva-casa. Con buonsenso, in collaborazione con i Comuni italiani, gli uffici del Mit stanno lavorando per risolvere problemi edilizi ed urbanistici connessi a interventi già assentiti da alcuni enti locali sulla base di una interpretazione della legislazione statale e regionale, che nel settore è stata oggetto di successive modifiche e stratificazioni”. Il ministero di Salvini comunica che, “in assenza di tale intervento, rimarrebbe un rischio di incertezza sia per le amministrazioni territoriali, sia per i cittadini. Un esempio è il capoluogo lombardo: negli auspici del vicepremier e ministro Matteo Salvini il Mit presenterà una norma Salva-Milano per evitare problemi ad alcuni grattacieli”.

Così arriva da Salvini un aiuto al sindaco di Milano Giuseppe Sala, la cui amministrazione è coinvolta in una decina di inchieste per abusi edilizi, e soprattutto ai costruttori e agli operatori immobiliari che operano a Milano. La procura cittadina ha aperto da mesi indagini su grattacieli e torri costruiti come “ristrutturazione” di piccoli edifici preesistenti e completamente abbattuti; su nuove edificazioni permesse con una semplice “Scia” (segnalazione certificata d’inizio attività) e senza il “piano attuativo”, che dovrebbe invece assicurare che con l’arrivo di nuovi abitanti in un’area siano garantiti gli “standard” e i servizi necessari ai cittadini (verde, strade, trasporti, asili, fognature); sui pagamenti di oneri urbanistici (le “monetizzazioni degli standard”), da parte dei costruttori, nella misura di un quarto, secondo la Procura, di quanto dovuto.

Il primo caso scoperto dalla pm di Milano Marina Petruzzella è stato quello di una torre alta 27 metri, Hidden Garden, costruita dentro un cortile di piazza Aspromonte. Poi sotto indagine sono finiti la Torre Milano di via Stresa, alta 82 metri, le Park Towers di via Crescenzago, due grattacieli di 23 e 16 piani affacciati sul verde del Parco Lambro, poi ancora il Bosconavigli di Stefano Boeri, le torri nel Parco delle Cave e altre operazioni. Secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, con il coordinamento del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, si tratta di abusi edilizi e di violazioni delle leggi urbanistiche per cui hanno iscritto nel registro degli indagati alcune decine di operatori, progettisti, costruttori, ma anche funzionari e dipendenti del Comune di Milano, indagati a vario titolo per abuso edilizio, lottizzazione abusiva, falso e abuso d’ufficio. Il sindaco ha ammesso che sono almeno 150 a Milano i cantieri aperti che hanno caratteristiche simili a quelli sotto indagine. Ecco ora arrivare l’aiuto di Salvini. Nei prossimi giorni saranno messe a punto le norme per raggiungere lo scopo di “salvare i grattacieli di Milano”.

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