Un operaio di 58 anni è morto questa mattina mentre era al lavoro in un cantiere stradale sulla Taranto – Avetrana, non lontano dalla periferia del capoluogo jonico. La vittima, Angelo Cotugno, di San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, lavorava per la ditta Semat e secondo le prime ricostruzioni è rimasto folgorato dopo aver toccato i cavi ad alta tensione. Stando alle prime informazioni, l’uomo si trovava all’interno del cantiere per la realizzazione di opere relative alla strada Regionale 8. L’incidente è avvenuto mentre era in azione una motopompa.

Durante l’intervento è stato urtato accidentalmente un cavo che ha innescato la scarica che ha ucciso l’operaio. Sul posto il 118 che ha tentato a lungo di rianimarlo. Nel cantiere è intervenuta anche la Polizia. “Questo ennesimo dramma sul lavoro ha spezzato una famiglia e una comunità e fotografa un problema evidente, cioè la mancanza di sicurezza – ha detto in una nota il Segretario Generale Ugl Paolo Capone -. Riteniamo che sia doveroso implementare i controlli per verificare il rispetto delle norme e promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro”. “Basta con il solito cordoglio. Bisogna fermare questa mattanza di persone che escono di casa la mattina per lavorare e non tornano più dai loro cari. Alla famiglia non consegneremo solo il nostro cordoglio ma anche la nostra pratica vicinanza”, ha aggiunto il segretario generale della Fillea Cgil di Taranto Francesco Bardinella.

Articolo Precedente

Irruzione nell’ex Gkn, sorge un legittimo dubbio. Gli interessi su quell’immobile sono molti

next
Articolo Successivo

Brt e lo scandalo caporalato, profitti alle stelle sfruttando 31mila lavoratori: tutti i numeri della frode

next