Dodici anni fa, l’annuncio avvenne il 4 luglio del 2012, il mondo non scientifico scoprì il Bosone di Higgs grazie all’emozionante prova del Cern che quella particella (valsa il Nobel per la Fisica a Peter Higgs e Francois Englert con il premio nel 2013) esisteva davvero. Una scoperta fondamentale grazie al Large Hadron Collider, il grande acceleratore di particelle installato al Cern di Ginevra. Oggi arriva la notizia che lo scienziato che scoprì quella che venne definita la particella di Dio è morto a 94 anni. È stata l’Università di Edimburgo a dare la notizia. Higgs aveva previsto l’esistenza di una nuova particella, il cosiddetto bosone di Higgs appunto, nel 1964, ma sono passati quasi 50 anni prima che nel 2012 la scoperta venisse confermata.

Englert e Higgs hanno teorizzato l’esistenza del bosone di Higgs in modo indipendente nel 1964. Englert aveva pubblicato il suo articolo insieme all’americano Robert Brout, morto nel maggio 2011, pochi mesi prima dell’annuncio dei dati preliminari sulla scoperta. Englert e Higgs teorizzarono l’esistenza della particella negli anni ’60, per rispondere all’interrogativo sul perché la materia abbia massa. Sono passati decenni prima che lo scorso anno il Cern di Ginevra confermasse la sua esistenza, con la scoperta del bosone di Higgs, ha scritto nelle motivazioni l’Accademia svedese.

Per raggiungere questi risultati al Cern erano stati analizzati le particelle prodotte dagli scontri di protoni che, praticamente alla velocità della luce, collidevano all’interno di Lhc, l’acceleratore di particelle Large Hadron Collider. Analizzando le particelle che venivano liberate dallo scontro, secondo diversi canali sulla base del loro decadimento, gli scienziati avevano potuto individuare il presunto bosone. Il bosone di Higgs è chiamato “particella di Dio” perché grazie ad essa ogni cosa ha una massa e la materia esiste così come la conosciamo (leggi). È considerato l’ultimo mattone del quale la fisica contemporanea ha bisogno per completare la principale delle sue teorie, chiamata Modello Standard. “Sono senza parole nel ricevere questo premio, ringrazio l’Accademia reale svedese” e “spero che questo riconoscimento della scienza fondamentale contribuisca a aumentare la consapevolezza sul valore della ricerca di base” aveva detto Higgs.

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