“L’ansietta adesso sale”. Daniele De Rossi l’ha detto prima della partita. E quell’esultanza quasi strozzata al gol di Mancini tradiva tutta la tensione vissuta in un derby che lo ha reso protagonista. Di nuovo. La Roma ha battuto la Lazio, in una partita difficile e combattuta. La gioia contenuta al gol è esplosa al fischio finale: il suo primo derby da allenatore è vinto, la sua squadra si avvicina al quarto posto e lui dimostra una maturazione nel corso dei mesi incredibile. Frutto anche di una preparazione che ha anche qualche segreto da svelare.

A parlare del De Rossi allenatore a ilfattoquotidiano.it è Emilio De Leo, storico vice di Sinisa Mihajlovic che ha conseguito proprio con De Rossi il patentino a Coverciano. “Ma ci conoscevamo già da prima”, racconta. “Ci eravamo incrociati sui campi e lui era un grande amico di Sinisa”. Con cui era successa una cosa piuttosto rara: “Mihajlovic aveva deciso di aprirgli le porte, per fargli seguire i nostri allenamenti: è stato con noi una settimana e si è confrontato sul lavoro, la metodologia. Si è creata una bellissima interazione”.

Poi si sono trovati al corso da allenatore: “È stato bello e piacevole, anche perché c’era già un bel rapporto. Come è fuori dal campo? Affabile e alla mano. Ed è uno che si aggiorna davvero su tutto: segue ogni sport e prova a carpire qualcosa da ogni situazione”. Un esempio: “Mi ricordo che partecipò a un webinar con un allenatore di calcio a 5. Mi diceva che fosse molto utile, perché l’azione si sviluppa in spazi molto stretti e può essere replicabile anche negli ultimi 20 metri di un campo a 11: movenze, postura del corpo dei giocatori, modo di calciare e di correre. È una persona curiosa e umile”, racconta De Leo.

Dettagli che fanno la differenza. Contro la Lazio, le azioni da calcetto non si sono viste. Anche perché il tipo di partita non lo prevedeva. Poco importa. Anche perché lo score in campionato, da quando è arrivato al posto di José Mourinho, è impressionante: otto vittorie, una sola sconfitta (contro l’Inter) e due pareggi. 24 punti, tra le migliori squadre di tutta la Serie A. Da capitano, De Rossi di derby ne ha vinti tanti. Ora glielo fa vincere il suo vicecapitano, che regala ulteriore entusiasmo anche per il percorso da fare in Europa League (l’11 aprile si giocherà l’andata dei quarti di finale a San Siro contro il Milan).

E poi c’è il futuro: il contratto è stato firmato fino alla fine della stagione. Senza clausole. “Parleranno i risultati per me”, aveva detto nella sua conferenza stampa di presentazione. La dirigenza è già convinta ed è pronta a offrirgli un biennale con premi economici legati al raggiungimento di determinati obiettivi (qualificazioni nelle coppe, vittoria di trofei). Ora non ci pensa, ma il suo futuro è ancora, di nuovo, giallorosso. Non poteva essere meglio di così.

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