Putin arruola altri 150mila soldati. Il presidente russo ha firmato un decreto per l’arruolamento obbligatorio nelle forze armate entro il 15 luglio. Il provvedimento, scrive l’agenzia Tass, riguarda tutti i cittadini della Federazione russa fra i 18 e i 30 anni ad eccezione di coloro che abbiano giù compiuto 27 anni prima della fine del 2023 e di coloro che hanno 28 o 29 anni o sono in riserva. Si tratta di 147.000 coscritti, che entro l’estate saranno arruolati e inviati presumibilmente a combattere in Ucraina. Si prevede anche il congedo per i militari che abbiano completato il servizio militare. Secondo dati ufficiali, in autunno erano stati arruolati per un anno in 130.000.

Una mossa che rischia di creare qualche crepa nel consenso popolare nei confronti del presidente, che ha appena ricevuto una importante conferma alle ultime elezioni. Per sostenerlo, di nuovo, si è mobilitato anche il Patriarca Kirill, che fin dall’inizio sostiene l’invasione russa dell’Ucraina. Il capo della Chiesa ortodossa russa ha definito l’operazione una “guerra santa” esistenziale e di civiltà. Si tratta di una svolta per le autorità russe che finora hanno accuratamente evitato di inquadrare ufficialmente l’invasione russa dell’Ucraina come una guerra, parlando di ‘operazione speciale’. In un nuovo documento ideologico e politico, Kirill sostiene che la guerra in Ucraina è una guerra santa perché Mosca difende la “Santa Russia” e il mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente “caduto nel satanismo“.

Intanto sul campo le forze armate russe affermano di aver abbattuto in appena più di 24 ore 105 droni e missili lanciati dall’Ucraina, soprattutto missili a lancio multiplo Himars e Vampire. Lo scrive il portavoce del Gruppo di combattimento meridionale russo, Serghei Rumyantsev, citato dall’agenzia Tass. Dall’altro lato fanno sapere che nella notte fra sabato e domenica le forze di difesa aerea ucraina hanno distrutto 18 bersagli aerei russi, fra missili e droni: nove missili da crociera Kh-101/Kh-555 e nove UAV d’attacco Shahed-136/131. A riferirlo è Ukrinform, che cita il comandante dell’Aeronautica di Kiev, Mikola Oleshchuk. I missili sganciati dai bombardieri russi hanno attaccato le regioni occidentali dell’Ucraina.

Nella notte di Pasqua, poi, la Polonia ha fatto alzare in volo i caccia per proteggere il proprio spazio aereo a seguito di un attacco missilistico russo sull’Ucraina. “Gli aerei polacchi e alleati sono in volo, il che potrebbe portare a un aumento del livello di rumore soprattutto nella parte sudorientale del Paese”, ha comunicato l’esercito polacco sul suo account X dopo aver rilevato “un’intensa attività dell’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa sul territorio dell’Ucraina”. Varsavia sottolinea quindi che “sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco e il Centro per le operazioni aeree monitora costantemente la situazione”.

Pochi giorni fa il viceministro degli Esteri polacco Andrzej Szejna aveva detto che il suo governo sta “valutando la possibilità di abbattere i missili che volano verso il territorio della Nato”. Il 24 marzo scorso un missile da crociera russo ha violato brevemente i cieli della Polonia. Due giorni prima i jet di Varsavia si erano già alzati in volo a protezione dello spazio aereo polacco a causa degli attacchi russi sull’Ucraina.

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