Bassam Aramin e Rami Elhanan sono due padri, rispettivamente palestinese e israeliano, che in momenti diversi, hanno perso una figlia ancora bambina. Abir, figlia di Bassam, è stata uccisa da un soldato israeliano all’età di dieci anni, mentre usciva da scuola, mentre Smadar, 14 anni e figlia di Rami, ha perso la vita a causa di un attacco suicida palestinese nel centro di Gerusalemme. “Mia figlia era piena di gioia ed energia – racconta Rami – nuotava, ballava e suonava il piano e tutti la chiamavano principessa.” “Era il 16 gennaio 2007 quando un soldato colpì mia figlia da dietro, lei cadde e due giorni dopo morì nello stesso ospedale in cui era nata – dice Bassam – lo stesso ospedale in cui nacque e perse la vita anche Smadar, la figlia di Rami”.
A unirli lo stesso dolore e anche la stessa convinzione: per avere la pace deve finire l’occupazione israeliana. Per questo Bassam e Rami, che fanno parte dell’associazione Parents’ Circle che ha come obiettivo quello di far conoscere le famiglie israeliane e palestinesi che hanno perso un componente a causa del conflitto, cercano il più possibile di diffondere il loro messaggio di pace attraverso incontri nelle scuole, eventi e appuntamenti in diversi paesi del mondo. La loro storia è narrata anche nel libro Apeirogon di Colum McCann.

“Rami e Bassam si sono conosciuti simili nel dolore – dice Luisa Morgantini, fondatrice e presidente di Assopace Palestina, amica di entrambi da molti anni – ma non simili nella condizione ed è questa la cosa importante. Bassam vive sotto occupazione militare e racconta delle vessazioni subite, delle demolizioni di case, mentre ovviamente Rami non vive questo, però capisce l’asimmetria delle condizioni. Per questo, insieme dicono, che questa situazione può essere risolta solo attraverso la fine dell’occupazione militare israeliana.”

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