Sean Kirkpatrick, l’ex direttore del centro ufologico del Pentagono, ha rivelato in un’intervista al Guardian di essere stato vittima di minacce di morte da parte di “cospirazionisti” e campagne diffamatorie sui social, finendo addirittura costretto a chiamare l’Fbi quando un fanatico degli Ufo si è presentato alla sua porta. “Hanno minacciato me, mia moglie e mia figlia“, ha raccontato lo scenziato, che si è dimesso lo scorso dicembre, dicendo di non aver ricevuto così tante minacce neanche “da Russia e Cina” quando era il vicedirettore dell’intelligence del Commando strategico. Kirkpatrick, infatti, ha sempre sostenuto che “non ci siano prove a sostegno dell’esistenza di “ingegneria extraterrestre” o “prodotti biologici umani” o come si voglia chiamarli”.

La scorsa settimana il Pentagono ha pubblicato la prima parte di un rapporto, nel quale si sottolinea come non siano state trovate prove di attività extraterrestri né siano stati scoperti tentativi di nascondere informazioni sul tema. Il documento, risultato di un’indagine commissionata dal Congresso, ha smentito decenni di speculazioni sui presunti oggetti volanti non identificati: se ci fossero a disposizione dati migliori – è la sintesi – la maggior parte di questi casi potrebbe essere identificata e liquidata come un fenomeno ordinario. “È una storia che spunta ogni vent’anni ed è sempre la stessa”, alimentata da quella che definisce la “lobby degli Ufo“, spiega Kirkpatrick.

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