“Nel bosco i pioppi ballano l’uno con l’altro”, recita una poesia di Federico García Lorca. E ballano al vento anche le foglie di Pando, in una danza collettiva di pioppi tremuli che formano un’intera foresta, ma sono in verità un unico individuo vegetale, che da 9mila anni si rigenera per clonazione.
Il protagonista del libro per bambini eponimo, pubblicato da Aboca Edizioni e ricordato oggi nella Giornata mondiale delle foreste, esiste davvero e ha circa 80 mila anni: noto come gigante tremulo – proprio per il movimento ondulatorio che il vento innesca nelle sue foglie leggere – Pando è un bosco costituito da un unico esemplare maschile, situato nello stato dello Utah, nella foresta nazionale di Fishlake.
Tutte le sue ramificazioni fanno parte di uno stesso organismo vivente provvisto di un massiccio sistema di radici. Un singolo esemplare che pur agendo come una collettività, si rigenera e si espande – e da qui deriva proprio il suo nome, dal latino pandi, “essere disteso”, “espandersi” – da un unico seme liberato dal ritiro di un ghiacciaio.
Pando cresce grazie alla propagazione clonale: quando un tratto di radice raggiunge una distanza sufficiente dagli altri segmenti, sviluppa strutture chiamate polloni che diventano i nuclei di nuovi alberi, esemplari distinti ma geneticamente identici all’originale. E così il gigante “con cinquantamila gambe” diventa “l’albero più grande, grosso e vecchio del mondo”, una meraviglia naturale che la narrazione illustrata di Giorgia Conversi e Andrea Rivola svela anche ai lettori più piccoli (il libro è consigliato ai bambini dai 4 anni in su), accompagnandoli per mano attraverso i 44 ettari di superficie coperta da questo gigante buono e danzante.
“Ho deciso di scrivere questo libro quando una mia collega mi ha chiesto quale fosse l’essere vivente più grande del mondo” – racconta Giorgia Conversi, autrice del libro e vincitrice del Bologna “Ragazzi Digital Award” e del “Premio Andersen” per le creazioni digitali, al Fattoquotidiano.it – “è Pando, mi ha detto. E io sono stata subito stimolata da questa suggestione, da un nome evocativo che non sapevo a chi appartenesse”. “Dietro la storia di Pando ci sono tante tematiche, legate ai problemi dell’ambiente e al riscaldamento globale, per cui raccontare la sua storia poteva essere anche un modo per sensibilizzare i più piccoli“, spiega.
“Non c’è niente di casuale nelle poche parole di questo libro: tutti gli elementi a cui si fa riferimento sono elementi reali, come quando la voce narrante fa riferimento al troppo caldo, al riscaldamento globale che causa problemi all’equilibrio naturale del bosco”, specifica Conversi. “Tutti gli animali che intervengono nel libro, e che il lettore è indotto a credere siano il protagonista della storia, sono animali che si trovano o dentro Pando e nelle vicinanze del parco nazionale”.
Foto di Zora Del Buono da “Vite di alberi straordinari”
Il libro verrà presentato sabato 23 marzo alle 11.30 alla libreria Linea d’ombra e alle 16.30 alla libreria Scamamù, a Milano: “Sono eventi divisi in tre tempi. Un primo tempo con una narrazione animata della storia, con un indovinello basato su chi sia Pando. C’è poi un momento più laboratoriale seguito da Rivola, l’illustratore, in cui a ogni bambino viene fornito un primo schizzo di tronco che potrà completare in maniera libera mettendo accanto anche un animale. Mettendo vicino tutti questi alberi si crea in diretta un grande Pando creato dagli alberi dei singoli bambini. Alla fine dell’evento tutti i bambini impersonificano il bosco, con le mani in alto e il vento che li accarezza”.
Una storia apparentemente fantastica, ma che avvicina i bambini ai temi scientifici e ambientali. “Mi occupo anche di libri di scolastica come editor e ho presente il panorama della scuola, e per fortuna ormai in tutti gli ordini di scuola di ambiente si parla tanto, soprattutto da quanto è stata introdotta l’educazione civica come materia curricolare. Una certa sensibilizzazione su questi temi quindi sicuramente c’è. A scuola, poi, rispetto all’editoria generalista, c’è meno la distinzione netta tra fiction e non fiction: per spiegare fatti reali, eventi, teorie, si ricorre allo storytelling, alla teatralizzazione. Che è ciò che abbiamo fatto anche io e Rivola con il nostro libro”.
In una collaborazione che ha permesso al libro di raggiungere una stratificazione di sensi suggestiva e immaginifica, senza però mai perdere l’essenzialità e la chiarezza necessarie a un lettore così giovane. “Il lavoro con Rivola è stato davvero simbiotico: abbiamo diluito parole e immagini, ci siamo dati idee a vicenda, realizzando questo gioco di equivoci che mantiene l’attenzione del lettore portandolo a interrogarsi su chi sia la voce narrante, in un doppio livello dato da immagini e parole dissonanti e in contraddizione, ma scelte e realizzate per restare perennemente in dialogo”.
Ma quindi di chi si parla nelle pagine di questo volume? L’indovinello ormai è svelato. Ma anche ogni bambino che leggerà il libro o che lo sentirà raccontare potrà immaginarsi di essere Pando, e grazie al potere delle narrazioni potrà scoprire la magia di una creatura antica, misteriosa e imponente. Che ha bisogno di essere conosciuta e protetta.
*l’llustrazione in evidenza è di Andrea Rivola
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