La Russia lancia un avvertimento a Emmanuel Macron mentre la tensione tra la Federazione e il blocco alleato di Kiev continua a salire col passare delle settimane. Questa volta è stato il direttore del Servizio segreto estero russo (Svr), Sergey Naryshkin, a tornare sulle parole del capo dell’Eliseo, che non ha escluso l’utilizzo diretto di soldati europei nella guerra in Ucraina: Mosca è a conoscenza del fatto che la Francia “sta preparando un contingente militare di 2mila uomini” da inviare in Ucraina. Se le truppe francesi arrivassero nel Paese, ha però avvertito, diventerebbero “un obiettivo prioritario legittimo per gli attacchi delle forze armate russe”.

Parole chiare nello stesso giorno in cui anche il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, e l’Alto rappresentante per la Politica Estera di Bruxelles, Josep Borrell, hanno definitivamente abbandonato le proprie posizioni più moderate e sposato la linea von der Leyen. L’ex premier belga ha infatti dichiarato che “se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra, alludendo alla necessità di continuare con la strategia del riarmo e dell’aumento delle forniture a Kiev, il giorno dopo l’intesa in Consiglio Ue per aumentare il massimale finanziario del Fondo europeo per la pace (EPF) di 5 miliardi di euro a prezzi correnti e di destinare questa integrazione all’Ucraina, istituendo un apposito Fondo di assistenza (UAF). A questo si aggiungono le rivelazioni di una fonte europea secondo la quale nel Consiglio Ue di questi giorni potrebbe esserci “un dibattito” sull’ipotesi di truppe di terra in Ucraina, anche se “non mi aspetto che ci sia un messaggio comune da parte dei leader”.

Sul campo di battaglia, l’avanzata russa in Donbass è lenta ma graduale. E non sembra fermarsi. Nelle ultime ore l’esercito di Vladimir Putin, uscito trionfante dalle ultime elezioni presidenziali, ha annunciato la conquista del piccolo villaggio di Orlovka, nei pressi di Avdiivka, mentre al confine, dopo i ripetuti attacchi ucraini in territorio della Federazione, le forze armate russe sostengono di aver effettuato un attacco aereo contro gruppi di “sabotatori” a ridosso delle regioni russe di Kursk e Belgorod e di aver “distrutto” quelle che definiscono “concentrazioni di personale e attrezzature nemiche”. Lo stesso Putin ha ordinato ai dipendenti dell’agenzia di “non dimenticare i traditori che si sono uniti ai gruppi di sabotaggio e di ricognizione ucraini. Non dimenticate chi sono, identificateli per nome. Li puniremo senza prescrizione, ovunque si trovino”. I vertici militari sono invece meno soddisfatti di ciò che sta accadendo alla flotta del Mar Nero, oggetto di diversi attacchi da parte dei droni ucraini, tanto che è stata confermata la rimozione del comandante della Marina, Nikolai Yevmenov.

A sostituire Yevmenov sarà l’ammiraglio Alexander Moiseev, presentato oggi come nuovo comandante ad interim durante una cerimonia in una base di sottomarini a Kronstadt, secondo quanto riferisce la Tass. Nato a Kaliningrad il 16 aprile del 1962, Moiseev per quasi 30 anni ha servito a bordo di sottomarini nucleari. Nel 2011 è stato insignito del titolo di Eroe della Russia. Sette anni più tardi è stato nominato comandante della Flotta del Mar Nero e successivamente comandante della Flotta del Nord.

I problemi al confine terrestre comunque non sono stati eliminati e la situazione è particolarmente critica nella regione di Belgorod, oggetto di attacchi ucraini da molti mesi ormai. Proprio questa situazione di insicurezza ha convinto le autorità russe a trasferire “temporaneamente” 9mila minori che “regolarmente sono sotto il fuoco delle forze armate” di Kiev. Lo ha annunciato il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, spiegando che i minori saranno trasferiti in altre regioni della Russia dato che la scorsa settimana 16 persone sono state uccise e 98 ferite a causa dei bombardamenti ucraini.

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