“Il ministro si fermi, ascolti le nostre storie e riscriva il nuovo codice della strada”. Alla vigilia della votazione sul nuovo codice voluto dal ministro dei trasporti Matteo Salvini, le associazioni dei famigliari delle vittime della strada tornano a farsi sentire chiedendo al governo di fare un passo indietro. Un appello che fino ad ora è rimasto inascoltato: “Non abbiamo ricevuto alcuna risposta” spiega il presidente della Federazione Europea delle Vittime della Strada Filippo Randi. E così oggi hanno incontrato il sindaco di Milano Giuseppe Sala per rilanciare la richiesta allo stop del disegno di legge. Secondo il primo cittadino sono tre le criticità del provvedimento: “Rende più complicata la realizzazione di Ztl e aree pedonali, attacca la ciclabilità e soprattutto, depotenzia ogni politica di riduzione di velocità in ambito urbano”. Questo è il tema principal secondo le associazioni. “La velocità è la vera arma letale sulle strade ma nel nuovo codice è un elemento che non viene tenuto in considerazione anzi – precisa Randi – si toglie la possibilità di fare dei controlli nelle zone 30 nei contesti urbani dove avviene il 73% degli incidenti”. E questo è un tema fondamentale perché “ridurre la velocità significa più vita per le persone – come spiega Angela Pedone, un’altra delle famigliari delle vittime della strada – noi l’abbiamo sperimentato nella nostra storia che è comune a oltre tremila persone che ogni anno muoiono in Italia ”.

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