La Festa del Lavoro, il prossimo primo maggio, al teatro Volta, in un rione periferico di Pavia: era questo il piano di Cgil, Cisl e Uil, che volevano organizzare un dibattito dedicato ai temi del lavoro, seguito, nel pomeriggio, da una merenda e un concerto. Ma i sindacati confederali si sono visti negare il permesso di utilizzarlo dal Comune. Un no che ha acceso le polemiche contro gli uffici di Palazzo Mezzabarba e la giunta di centrodestra guidata dal sindaco leghista Mario Fabrizio Fracassi.
Il Comune ha giustificato la mancata concessione del teatro perché quelle proposte sono “attività non identificabili con gli indirizzi sociali e culturali fatti propri dall’Amministrazione comunale”.

“Siamo rimasti perplessi perché il primo maggio è una festività nazionale che trova la propria rispondenza nell’articolo 1 della Costituzione – ha commentato Fabio Catalano Puma, segretario della Cgil di Pavia -. A Pavia non vi sono strutture alternative. Chiederemo un incontro al Comune per comprendere le ragioni di questo diniego”. Anche Carlo Barbieri, segretario della Uil di Pavia, non ha nascosto la sorpresa: “Si tratta di un’iniziativa unitaria di tutte e tre le organizzazioni sindacali per una data celebrata a livello nazionale. Stiamo cercando di rimettere la questione del lavoro al centro del dibattito pubblico, anche in riferimento alla questione della sicurezza nei cantieri“. Più cauto il giudizio di Giovanni D’Antuono della Cisl: “Il rifiuto di farci utilizzare il teatro non è un bel gesto, ma prima di esprimere un giudizio vorremmo capire meglio le ragioni della decisione del Comune”.

Spiegazione che è giunta oggi pomeriggio, direttamente dal sindaco. “Ai nostri uffici è arrivata una mail, con la richiesta di poter utilizzare il teatro Volta per la manifestazione del primo maggio – ha detto Fracassi -. Ma il regolamento prevede che la struttura venga utilizzata solo per eventi culturali o spettacoli per bambini e famiglie“. “Questa regola è in vigore da diversi anni, già prima che arrivasse la nostra giunta – ha aggiunto il sindaco -. Non capisco quindi le critiche rivolte a me e al Comune. Tra l’altro i sindacalisti pavesi hanno tutti il mio numero di telefono: bastava chiamarmi ed avrei potuto spiegare loro di persona la questione. Negli scorsi anni le manifestazioni per la Festa del Lavoro si sono sempre svolte in piazza”.

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