“A favore della foresta. Compriamo foreste per salvarle dal taglio e dallo sfruttamento e le rendiamo oasi protette, completamente lasciate all’evoluzione naturale”, si legge sulla home page del portale del Fondo Biodiversità e foreste. L’associazione nata nel 2021 dall’idea di attivisti e studiosi di porsi a difesa del patrimonio forestale italiano è per certi versi rivoluzionaria. Mettere al centro gli alberi. Farne il fulcro vitale dei diversi territori. Realmente, non a parole.

“Non intervenire con dei tagli nei boschi significa rispettare decenni e decenni di paziente lavoro della Natura e contrastare il rischio idrogeologico”, dice a ilfattoquotidiano.it Daniele Zavalloni, Segretario e Tesoriere dell’associazione, spiegando-, Tanto più in considerazione del fatto che la gran parte dei nostri territori presentano porzioni con forti pendenze. Senza contare che le foglie cadute e il legno morto ricostituiscono pian piano la lettiera, stoccando CO2 e creando suolo fertile”.

Gli obiettivi esplicitati nello Statuto: è necessario “tutelare le foreste esistenti e la conservazione di alberi singoli con caratteristiche tali da renderli di interesse ‘monumentale’ per dimensioni, storia, cultura, particolarità intrinseche”. Ma anche “progettare e gestire nuovi sistemi forestali su terreni non boscati, se possibile progettando e/o ampliando i corridoi ecologici; inoltre, progettare e gestire i boschi periurbani e perifluviali”.

Le modalità per riuscire nell’intento sono chiare: acquistare foreste, per aumentare il patrimonio protetto nazionale, prima di tutto. Ma anche per assicurarne la conservazione evitando che si proceda al loro taglio, oppure a qualsiasi altro tipo di sfruttamento. Foreste che, si chiarisce, “vengono scelte ai confini con altre aree protette, o demaniali, perché vadano ad allargare aree già esistenti ad alta naturalità”. Un progetto che sembrerebbe impossibile da realizzare per molti motivi, ma che invece sta procedendo. Anche beneficiando dell’atto giuridico della donazione. Più spesso ricorrendo ad “attività ed iniziative di raccolta fondi nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico”, si chiarisce nello Statuto.

È accaduto per il bosco di Corniolino, nel comune di Santa Sofia, nella provincia di Forlì-Cesena. Dodici ettari di un ceduo invecchiato, con cerri, frassini, cornioli e ginepri, che da circa 40 anni non viene tagliato. A 4 chilometri in linea d’aria dalla Riserva Naturale di Sasso Fratino, al confine con il Parco Nazionale Foreste Casentinesi-Monte Falterona Campigna. A luglio 2022 è tutto pronto per iniziare il taglio quando Anna Zonari passando per quei luoghi se ne accorge. E decide di provare a salvarlo. Prima un appello su Facebook, poi la richiesta di aiuto al Fondo Biodiversità e Foreste. Per acquistare il bosco occorre raggiungere la cifra minima di circa 15.500 euro. La raccolta fondi degli amici di Agostino Barbieri, un giovane carabiniere forestale scomparso nel 2021, raggiunge invece oltre 34mila euro, così l’estensione raddoppia, da 12 a 24 ettari. “Questi ettari di foresta, bagnati dal Fosso Bidente di Campigna, saranno lì per sempre e per tutti, evolvendo liberamente, come vorrà il caso o la necessità, senza tagli e senza spari”, dice Anna Zonari ad ottobre 2022, a Bolognatoday.it. Un successo, evidentemente. Il bosco dedicato ad Agostino Barbieri diventa realtà. Alla quale il Fondo Biodiversità e Foreste spera di aggiungerne un’altra.

“Salviamo altre due foreste! – hanno scritto il 20 febbraio sulla loro pagina Facebook gli attivisti dell’Associazione, spiegando-, Insieme possiamo conservare e restituire per sempre alla natura altri due luoghi naturali: una foresta a Premilcuore, in provincia di Forlì-Cesena da acquistare e una a Badia Prataglia, in provincia di Arezzo, che sarà donata. Entrambe vicine al Parco Nazionale Foreste Casentinesi. Con queste acquisizioni proseguiamo quanto iniziato con il bosco di Corniolino, cioè l’allargamento delle zone protette in questo comprensorio naturale importantissimo”. Sul portale dell’Associazione ci sono tutte le informazioni sul nuovo salvataggio.

Il bosco a Premilcuore è quello di Cortina Vecchia che si estende su 16 ettari. “Un bosco misto cresciuto su un ex pascolo, all’interno del quale corre il fosso di Cortina Vecchia, un piccolo torrente”. In minima parte è costituito da cespuglieto-arbusteto con pochi alberi, mentre la porzione più estesa che insiste su un terreno fortemente acclive, è un bosco di alto fusto a Carpino nero, cerro, frassino e faggio.

Il bosco a Badia Prataglia, confinante con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è di 8 ettari. In gran parte di Cerro, anche di notevoli dimensioni, oltre a Carpino, Acero, Orniello, e alcuni esemplari di Faggio e di Abete. Un bosco che è stato offerto in donazione all’Associazione, che dovrà però provvedere alle spese notarili per il passaggio di proprietà.

“Parte delle spese verrà coperta utilizzando i fondi rimasti dalla raccolta per il bosco di Corniolino. La cifra rimanente verrà coperta con questa raccolta fondi, che punta a raccogliere 13.000 euro”. Per dare forma al progetto servono altri boschi. “Abbiamo bisogno di ampie superfici restituite alla Natura”, si legge sul portale dell’Associazione.

(Foto Daniel Zavalloni 2024)

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