Sempre di meno, sempre di più. Il primo è quello che si compra, il secondo è quello che si spende. Anche a gennaio le vendite al dettaglio segnano un aumento della spesa a fronte di una diminuzione dei beni acquistati. L’Istat rileva che il valore delle vendite al dettaglio è salito dell’1% rispetto all’anno prima mentre calano in volume del 2,1%. Rispetto a dicembre si nota una piccola flessione del valore (- 0,1%) a fronte di un calo dei volumi dello 0,3%. Nel confronto con il gennaio del 2023 si sono comprati il 2,8% di prodotti alimentari in meno ma spendendo il 2,4% in più. I beni non alimentari scendono in valore dello 0,2% e dell’1,6% in quantità. Non sorprende che gli acquisti si spostino verso gli had discount con prezzi più contenuti e i cui incassi sono saliti del 4% rispetto all’anno prima. Salgono i ricavi anche per ipermercati (+ 1,7%) e supermercati (+ 2%). Più dell’inflazione, peraltro, che nel primo mese dell’anno si attestava allo 0,8%.

Oggi l’Istat ha anche confermato il dato preliminare sull’inflazione di febbraio, stabile allo 0,8%. Considerati i dati è “grave che i prezzi non precipitino, visto che sono a livello astronomico da mesi. Anche se il rincaro rispetto a gennaio è solo dello 0,1%, si tratta della classica goccia che fa traboccare il vaso. Unico spiraglio di luce è che i prodotti alimentari su base mensile calano dello 0,2%, ma si tratta di una magra consolazione, insufficiente per aiutare le famiglie ad arrivare a fine mese”. Così in una nota il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. “La consapevolezza delle buone performance del sistema Italia, nell’ultimo triennio, non vieta di riconoscere la condizione di fragilità economica che anche i dati sulle vendite al dettaglio di gennaio testimoniano. La riduzione con cui si apre l’anno, sia congiunturale sia tendenziale, consolida una tendenza al ribasso che, considerata l’importanza dei consumi per la crescita economica, non può non destare preoccupazione”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio. “Il nostro settore conferma l’impegno nel contrasto all’inflazione ma, per la tenuta economica del Paese, risulta oggi prioritario sostenere con misure specifiche sia la domanda interna sia la crescita e gli investimenti delle imprese”, così il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli.

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Export italiano in calo del 3,2% in gennaio. Saldo in positivo grazie alla forte flessione dell’import

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