“Vai al parchetto con i figli”, “stai zitta”, “che ca..o dici, vergognati”. Sono le frasi che la consigliera del Pd Alice Arienta si è sentita rivolgere dal consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico durante la discussione in commissione consiliare di Milano dedicata alla discussione sul Regolamento per l’autorizzazione alla registrazione di marchi di terzi recanti la denominazione Milano, che si teneva online e che dopo un iniziale diverbio è presto precipitata in insulti e scontri personali. Dopo un piccolo diverbio tra la consigliera e il forzista, il presidente della commissione Mauro Orso ha chiesto di abbassare i toni e spiegato che chi voleva fare osservazioni sul regolamento poteva scriverlo nella chat dedicata della commissione. De Chirico ha quindi ripreso la parola dicendo, “sto guidando in autostrada e non posso scrivere, devo andare a schiantarmi?”. Così Arienta lo ha ripreso “ti fermi, perché se un consigliere segue le Commissioni si ferma e non guida mentre le segue”. A quel punto De Chirico ha iniziato a insultare la collega urlando “vai al parchetto coi tuoi figli, che ca..o dici, vergognati. Non fare la moralista con me. Vai al parchetto con i figli”. Un episodio pubblicato su Facebook dalla stessa consigliera del Pd.

Presto, però, sono arrivate le spiegazioni (e le scuse) del protagonista, pubblicate su Instagram e riportate da Il Giorno: “Ieri sono stato protagonista di un episodio increscioso in cui ho perso le staffe e ho urlato contro le colleghe D’Amico (Simonetta, ndr) e Arienta e il collega Orso. In commissione i toni erano già accesi e io stavo discutendo con il presidente Orso perché trovo la delibera sul “Marchio Milano” fortemente illiberale e ce l’avevo con lui perché, da imprenditore, difende un provvedimento che mortifica la libertà d’impresa. La collega D’Amico, che non stava presiedendo la seduta, ha acceso il suo microfono apostrofando come “solita caciara da bar dello sport” le mie rimostranze. Purtroppo non è la prima volta che la collega interrompe impropriamente un mio intervento. L’ultimo episodio era stato qualche giorno fa in occasione del consiglio straordinario in Municipio 5. Ieri mi è uscito un brutto “Stai zitta!!” quando mi ha interrotto in malo modo in un ragionamento che può non condividere, ma che io ho tutto il diritto di portare a termine”.

“Quando poi la collega Arienta mi ha detto che dovevo fermarmi con la macchina per partecipare alla commissione e non continuare a guidare ho perso le staffe perché non accetto lezioni in materia da chi si collega dalla spiaggia o dal parchetto. Nella foga non mi sono espresso bene ho detto ‘ma vai al parchetto’ intendendo ovviamente ‘ma se tu ti colleghi dal parchetto’. Il “vergognati, non fare la moralista” testimonia le mie intenzioni. Io stavo andando a un’importante riunione sullo stadio, ma l’argomento in discussione in commissione era delicato e non volevo mancare la commissione, per questo ero collegato dalla macchina. Mi scuso per aver urlato e per gli epiteti coloriti. Mi sono innervosito perché non accetto che mi si voglia fare la morale senza prima ci si faccia un esamino di coscienza. Io non ero in un momento privato, stavo lavorando per la comunità”.

Scuse a cui è seguito un nuovo post pubblico di Arienta, pubblicato il 13 marzo: “Buon pomeriggio dal parchetto.. P.s mai zitta, continuerò a fare politica rappresentando i milanesi a Palazzo Marino, occupandomi dei cittadini del futuro anche dal parco e in tanti altri luoghi perché si può conciliare maternità e politica… Grazie davvero per la vicinanza, il senso di solidarietà e di supporto che ho sentito in queste ore in seguito a parole machiste e offensive. Non sono sola. Non siamo sole”.

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