Si prevedono settimane complicate per le truppe di Kiev impegnate a contrastare i tentativi di offensiva russa lungo il fronte ucraino. Secondo il consueto report dell’intelligence britannica, le forze del Cremlino continuano ad attaccare gli ucraini in numerose zone ed è “altamente probabile” che nelle prossime settimane le offensive di Mosca su assi prioritari e la sua capacità di rigenerare le truppe renderà difficile la situazione. È in questo contesto che il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, è tornato a chiedere ai Paesi alleati un ulteriore sforzo per inviare armamenti a Kiev: “L’Ucraina ha bisogno di più sostegno e ne ha bisogno subito. A Kiev non manca il coraggio ma le munizioni. E insieme, come alleati, abbiamo la capacità di dare ciò di cui hanno bisogno, dobbiamo trovare la volontà politica di farlo, ogni giorno di ritardo ha conseguenze sul campo”.

Il focus delle operazioni russe è ora a ovest di Avdiivka e Marinka, entrambe nella regione di Donetsk, si legge nel rapporto pubblicato su X. Questi assi, spiegano gli esperti di Londra, hanno visto il 60% degli attacchi russi nelle ultime 4 settimane, con le truppe della Federazione che anche nei giorni scorsi hanno preso possesso di un altro villaggio intorno alla cittadina caduta ormai diverse settimane fa. Un numero che fa ben sperare gli uomini di Volodymyr Zelensky è comunque quello secondo cui la media settimanale degli attacchi di terra russi in Ucraina ha segnato un calo del 13% dalla fine di febbraio, quando aveva raggiunto quota 600.

Intanto continuano le operazioni delle forze filo-ucraine in territorio russo, dopo l’annuncio dei paramilitari russi filo-Kiev della conquista di un villaggio oltre il confine. Esplosioni sono state segnalate nella regione russa di Belgorod, dove i residenti hanno postato sui canali Telegram le immagini del fumo che si alza dopo le deflagrazioni. Almeno tre persone, da quanto si apprende, sono rimaste ferite nel bombardamento. Il ministero della Difesa di Mosca, Sergej Shoigu, ha affermato che questo nuovo tentativo di infiltrazione a Spodariushino è stato respinto con l’uccisione di “195 nemici” e la distruzione di “5 carri armati e 4 mezzi blindati”. Anche nella zona di Kursk i militari della Guardia nazionale russa, dei servizi di sicurezza Fsb e dell’esercito stanno combattendo per respingere un nuovo tentativo di infiltrazione in territorio russo nei pressi del villaggio di Tetkino.

I militari ucraini, nel frattempo, tentano anche di recuperare il terreno perso recentemente nel Sud, nello specifico nella regione di Zaporizhzhia. Il servizio stampa della centrale nucleare, sotto il controllo russo, ha denunciato un bombardamento ucraino a “infrastrutture critiche” dell’impianto, ma senza conseguenze né per le persone né per la struttura. Una bomba è caduta a pochi metri da un deposito di stoccaggio del carburante, aggiunge la fonte.

Intanto il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha affermato che l’Ucraina dovrebbe riconoscere la sua sconfitta militare e passare alla “resa completa e incondizionata“. Successivamente, dovrebbe essere smilitarizzata con il divieto di creare in futuro formazioni paramilitari sui suoi territori. “Tutti capiscono perfettamente, compresi gli arroganti bugiardi occidentali – sostiene l’ex presidente – che la pace può essere raggiunta o dalla volontà reciproca delle parti sulla base di un ragionevole compromesso o dalla resa di una delle parti in conflitto”.

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