Una maxi-operazione contro frodi previdenziali ed immigrazione clandestina è stata condotta dalla Guardia di Finanza questa mattina a Cerignola, in provincia di Foggia. I finanzieri hanno eseguito 20 misure cautelari (quindici le persone arrestate, altri 5 hanno avuto divieti di dimora e interdittive) a carico di altrettanti indagati, tra cui imprenditori, professionisti e funzionari pubblici, per le ipotesi di reato di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento indebito di erogazioni pubbliche, favoreggiamento all’immigrazione clandestina, riciclaggio, falso in atto pubblico, contraffazione di sigilli e traffico di influenze illecite. Eseguiti anche sequestri per oltre 5 milioni di euro.

Due i filoni d’indagine dell’ operazione, coordinata dalla Procura di Foggia: il primo è attinente ad una ingente truffa previdenziale ed assistenziale, con centinaia di falsi braccianti agricoli e sussidi indebitamente percepiti per diversi milioni di euro; il secondo concerne attività tese a favorire, dietro pagamento di somme di denaro, l’ingresso nel territorio nazionale di extracomunitari mediante fittizie assunzioni lavorative. In particolare, nella prima parte d’indagine è stato individuato quello che viene ritenuto essere un’ articolata attività criminale, avente base a Cerignola e che si sarebbe concretizzata in una frode previdenziale ed assistenziale milionaria protratta per anni. Attraverso 4 società “fantasma”, operanti nel settore agricolo, sarebbero stati assunti nel corso del tempo 647 falsi braccianti agricoli per poi richiedere e percepire indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali: disoccupazione agricola, assegni nucleo familiare, malattia e maternità per oltre 2 milioni di euro.

Articolo Precedente

Gratteri a Delmastro: “Per favore non fate più riforme della giustizia, basta. Non tutelano le parti offese”. Botta e risposta col sottosegretario

next
Articolo Successivo

L’Ungheria scrive alla Corte d’Appello di Milano: “Gabriele Marchesi, coindagato di Salis, deve stare in carcere a Budapest”

next