C’è dell’imbarazzo all’interno della Curia e soprattutto da parte del vescovo di Sulmona-Valva, in provincia dell’Aquila, per quanto successo domenica sera al parroco di Rivisondoli, don Daniel Arturo Cardenas, 50enne di origine colombiana. L’uomo stava tornando da una cena con un collega quando si è schiantato contro il guardrail della quattro corsie di Sulmona, nei pressi di Santa Brigida. L’auto, una Toyota, è uscita dall’incidente completamente distrutta, il parroco invece ha riportato una ferita alla testa non grave, curata con qualche punto di sutura.

Però il motivo che ha creato tanto imbarazzo all’interno della Curia è che, dalle analisi del sangue che vengono fatte di prassi, è emerso che il sacerdote aveva assunto cocaina. In grandi quantità. Infatti le tracce arrivavano oltre le mille unità, quindi tre volte superiori al valore “cut- off” ovvero le 300 unità sotto al quale il test risulta negativo. Questo è stato sufficiente per la polizia stradale, arrivata sul posto chiamata dal prete stesso, per ritirargli la patente e procedere alla sua denuncia alla Procura di Sulmona per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Dunque si crede che dovrà affrontare un processo o quanto meno una messa alla prova, non nelle attività di volontariato che il suo lavoro già prevede.

L’accaduto ha lasciato sconcertate la comunità di Rivisondoli in cui il sacerdote opera, ma anche quella di Pescocostanzo dove don Daniel era in servizio fino a pochi mesi fa. Il prete non risponde ai messaggi e il telefono è affidato alla segreteria telefonica, mentre dalla Curia arriva una comunicazione laconica: “Il vescovo e i sacerdoti della Diocesi di Sulmona-Valva sono dispiaciuti per l’incidente accaduto a don Daniel, gli sono vicini, lo accompagnano con la preghiera in questo momento particolare, esprimono vicinanza alla comunità parrocchiale e seguono con attenzione la situazione”. Il vescovo, Michele Fusco, per il momento ha preferito evitare qualsiasi commento e ha riunito il Collegio dei consultori per decidere le misure da adottare. Non è la prima volta che il don è coinvolto in un incidente simile. Era accaduto anche nell’ottobre 2022 e in quella occasione aveva lasciato il luogo del sinistro perché doveva celebrare messa, poi venne indagato per fuga da incidente.

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