“Le foto del bacio di Meloni con Biden o Netanyahu dovrebbero far discutere quantomeno più della mia con Putin. E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall’altra i cattivi (Russia, in futuro anche la Cina?)”. Così, in una storia pubblicata su Instagram, lo street artist napoletano Jorit (al secolo Ciro Cerullo) risponde alle polemiche per la sua foto abbracciato al presidente russo Vladimir Putin, scattata al Festival della gioventù di Sochi.

“Volevo chiederle un favore, se è possibile fare una foto con lei, per mostrare all’Italia che lei è un essere umano come tutti e che la propaganda diffusa in giro è falsa”, aveva chiesto l’artista a Putin, intervenendo dalla platea. Jorit era già stato attaccato la scorsa estate per aver realizzato su un palazzo bombardato di Mariupol, città ucraina occupata dai russi, un’opera raffigurante una bambina che nelle iridi mostrava i colori della bandiera della Repubblica popolare del Donetsk (lo Stato-fantoccio instaurato da Mosca nella regione ucraina), circondata da due missili con la scritta “Nato”.

Ora su Instagram il 33enne respinge le accuse di contiguità al regime di Mosca: “La recente visita in Russia (dove si è recato per inaugurare un murale dedicato a Ornella Muti, ndr) è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace“, scrive. “Lungi da me elogiare Putin, ma come non rompere la bolla di propaganda che ci vuole sempre in conflitto su più fronti? I politici europei devono immediatamente riprendere i contatti diplomatici e riaprire un dialogo con la Russia. Bisogna fermare la guerra, bisogna costruire ponti tra i popoli, bisogna farlo ora!”, conclude.

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