Nuova grana per Elon Musk dopo l’attacco e i danni (a nove cifre) allo stabilimento Tesla in Germania. Quattro ex alti dirigenti del social network Twitter hanno fatto causa a Elon Musk in California, affermando che il patron della piattaforma – denominata ora X – deve pagare loro 128 milioni di dollari per averli licenziati senza giusta causa. Come riportato sul New York Times, a fare causa sono stati Parag Agrawal, ex amministratore delegato, Ned Segal, ex direttore finanziario, Vijaya Gadde, ex responsabile legale, e Sean Edgett, ex consigliere generale. I dirigenti avevano clausole nei loro contratti che stabilivano che avrebbero potuto ricevere una buonuscita se Twitter non fosse più stata una società pubblica. Buonuscita che Musk, secondo l’accusa, non gli ha garantito.

I dirigenti – che erano stati licenziati nell’ottobre del 2022 subito dopo l’acquisizione di Musk – affermano che l’imprenditore li ha licenziati per “negligenza grave e dolo“, rifiutandosi in questo modo di pagare loro alcuni indennizzi. All’epoca, infatti, il nuovo patron di Twitter sostenne di averli licenziati per giusta causa e di non dover quindi pagar loro la liquidazione. “Questa è la strategia di Musk: trattenere i soldi che deve ad altre persone e costringerli a fargli causa”, sostengono i ricorrenti. “Anche in caso di sconfitta, Musk può imporre ritardi, seccature e spese ad altri che non possono permetterselo”, aggiungono. La causa è stata intentata, oltre che contro Musk, anche verso X e diversi dipendenti della compagnia aerospaziale di Musk, SpaceX, che è sarebbe stata utilizzata, di fatto, come dipartimento delle risorse umane di Twitter dopo l’acquisizione.

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