“Sono stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto sia errato“. Comincia così il comunicato con cui Paul Pogba commenta la sentenza che lo ha condannato a 4 anni di squalifica per doping. Una pena che per il centrocampista francese della Juventus significa carriera finita: “Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via“, scrive Pogba.

Il calciatore ribadisce la sua innocenza. Pogba è risultato positivo .ai metaboliti del testosterone dopo il match contro l’Udinese dello scorso 20 agosto. Esito confermato anche dalle controanalisi di inizio ottobre. Il francese, stando alle ricostruzioni dei quotidiani sportivi, avrebbe assunto un integratore su consiglio di un medico statunitense. Ma al centrocampista sarebbe bastato leggere il foglio illustrativo del medicinale per sapere che conteneva sostanze a rischio doping. “Quando sarò libero dalle restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping”, si difende Pogba.

Il calciatore della Juventus conferma che presenterà ricorso al Tas di Losanna: “Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato i miei compagni atleti e i tifosi di nessuna delle squadre per cui ho giocato o contro cui ho giocato. In conseguenza della decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport”. Intanto però da oggi la Juventus ha facoltà di rescindere il contratto. Già dopo la positività, il club bianconero aveva sospeso in via cautelare il pagamento del ricco stipendio (fino a 10 milioni di euro netti, bonus compresi) e Pogba da allora percepisce il minimo previsto in questi casi, 2mila euro al mese.

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