“Vuole un commento? Mi sta provocando? Non so, lei ha un posto libero per un siparietto comico introduttivo in questo programma? A me quello di Giorgia Meloni sembra un atteggiamento inappropriato per un presidente del Consiglio“. Così a Dimartedì (La7) il leader del M5s Giuseppe Conte commenta lo show tenuto dalla presidente del Consiglio nell’ultima giornata della campagna elettorale del centrodestra in Sardegna, aggiungendo: “Abbiamo un presidente del Consiglio che ha tappezzato la Sardegna coi suoi manifesti, delle vere e proprie gigantografie. Poi prende un volo, atterra nell’isola per il comizio finale, va sul palco e fa queste mossette. A me non sembra un atteggiamento da presidente del Consiglio. L’ho trovata sprezzante, molto supponente e tracotante“.

E rincara: “Meloni non si è fermata neppure ad ascoltare le preoccupazioni e le angosce dei cittadini sardi. Credo che un presidente del Consiglio, come prima cosa, e io ho cercato di farlo forse sbagliando, debba fermarsi e parlare con le persone. E soprattutto, nella vicenda delle manganellate della polizia agli studenti a Pisa, un presidente del Consiglio si informa prima, ci mette la faccia, chiama il ministro dell’Interno e chiede cosa è successo. Non si fa dire dal presidente della Repubblica che quella roba lì è un fallimento e che non può essere permesso in uno Stato di diritto”.

Conte aggiunge: “Della vicenda di Pisa mi hanno colpito soprattutto due cose: il fatto che Giorgia Meloni non ci abbia messo la faccia. Come al solito lei ci mette la faccia solo con le sue gigantografie in campagna elettorale, poi quando perde fugge. In secondo luogo, è stato diffuso un mattinale da parte di Palazzo Chigi, e cioè del duo Meloni-Fazzolari, a tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia ai quali è stato detto che non si dovesse arretrare affatto sulla questione dei manganelli. Questo significa avere carenza di cultura democratica, perché nello Stato di diritto quelle cose non sono permesse”.

L’ex presidente del Consiglio conclude: “C’è un clima di repressione nei confronti del dissenso e della libera manifestazione del pensiero critico. E questo non va sottovalutato, perché bisognerebbe insegnare a chi sta a Palazzo Chigi che secondo lo Stato di diritto la libertà di manifestazione del pensiero è una libertà costituzionale. E di fronte a studenti a volto scoperto che stanno manifestando in maniera pacifica non ti permetti di assecondare quello che è accaduto“.

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