Chris Horner è stato scagionato da tutte le accuse a suo carico e resta il team principal della Red Bull. La notizia più attesa da tutto il Circus della Formula 1 arriva proprio alla vigilia del primo weekend della stagione 2024, pronta a partire ufficialmente dal Bahrain. A sorpresa, dopo le voci di un licenziamento ormai imminente, il capo della scuderia campione del mondo rimane al suo posto: quale siano le ragioni però resta un mistero. L’inchiesta interna effettuata dalla Red Bull infatti è top secret: “Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene informazioni private”, è la spiegazione fornita dalla multinazionale austriaca. Nessuna prova quindi sulla correttezza di Horner, che era stato accusato da una dipendente di comportamento sessualmente inappropriato.

“L’indagine indipendente sulle accuse mosse al signor Horner è stata completata e Red Bull può confermare che il reclamo è stato respinto. Il denunciante ha il diritto di ricorrere in appello“, si legge nel comunicato della Red Bull che ha così ufficializzato il futuro di Chris Horner. Il 50enne dirigente britannico continuerà a guidare la scuderia del campione del mondo Max Verstappen. Red Bull “è convinta che l’indagine sia stata equa, rigorosa e imparziale“, scrive la casa madre nel comunicato, aggiungendo che “Red Bull continuerà a impegnarsi per avere gli standard lavorativi migliori“.

I favori del pronostico per la stagione di Formula 1 sono ancora per la Red Bull, che ha sempre continuato a essere il volto del team in F1, negando ogni addebito. Nel frattempo erano arrivate le richieste da parte di figure senior della F1 come il team principal della Mercedes Toto Wolff e la controparte della McLaren Zak Brown affinché l’indagine, condotta da un avvocato esterno, venisse gestita in modo trasparente. In una lettera al team, anche il Ceo di Ford Motor Co. Jim Farley, futuro partner per la fornitura dei motori dal 2026, ha insistito per una risoluzione e ha affermato che Ford è “frustrata dalla mancanza di piena trasparenza su questa questione”. Sull’indagine invece resta un muro di omertà. E ora bisognerà capire se la permanenza di Horner avrà più o meno ripercussioni di un suo ipotetico addio.

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