Urne chiuse in Sardegna dove 1.447.761 persone erano chiamate a eleggere il nuovo governatore dell’isola, che succederà a Christian Solinas. I seggi per le elezioni regionali hanno chiuso alle 22. Lo spoglio delle schede, invece, inizierà lunedì alle 7 e andrà avanti sino alle 19. Nella prima rilevazione dell’unica giornata di consultazioni, alle ore 12, l’affluenza era al 18,4%, in aumento rispetto al 16,57% di cinque anni fa. Un dato che supera anche quello delle elezioni del 2014 quando, alla stessa ora, aveva votato il 14,5% degli aventi diritto. Nella sola città di Cagliari, il capoluogo sardo, ha votato il 20,51% degli aventi diritto. Tendenza confermata, anche se di molto ridotta, dal dato delle 19 che ha registrato un 44,1%, solo uno 0,79 per cento in più rispetto alla tornata del 2019. Nelle 1.884 sezioni dell’Isola alle sette avevano votato 637.851 elettori. Quando cinque anni fa i sardi avevano scelto Christian Solinas come presidente della Regione il dato complessivo dell’affluenza era stato del 53,09%

Nel 2019 il dato definitivo dell’affluenza era stato del 53,77%.

La battaglia politica – A sfidarsi per la carica di presidente della Regione sono in quattro: in ordine alfabetico Lucia Chessa con la lista autonomista Sardigna R-esiste, Renato Soru con la Coalizione sarda formata da cinque liste, Alessandra Todde per il campo largo a trazione Pd-M5s che raggruppa 10 liste e Paolo Truzzu del centrodestra con nove liste. La premier Giorgia Meloni, infatti, ha messo alla porta il presidente uscente, il para-leghista Christian Solinas, rimpiazzandolo con un suo uomo. Ma a destra ora temono il voto disgiunto di Lega e sardisti. Spera di approfittarne l’ex viceministra Todde, l’esponente pentastellata su cui ha deciso di puntare anche al Pd. In questo caso il “fuoco amico” arriva da Renato Soru, l’ex presidente dem ora in campo con l’appoggio di Italia Viva, Azione e +Europa.

Come si vota – Si vota, con la stessa scheda di colore verde e scrivendo il nome del candidato consigliere, anche per il rinnovo dell’assemblea legislativa sarda: sono 1415 gli aspiranti suddivisi in 26 liste per 58 posti disponibili su 60. Gli altri due scranni saranno occupati dal candidato governatore che uscirà vincitore dalla competizione e dal suo sfidante arrivato secondo. E’ prevista anche la doppia preferenza di genere: in questo caso occorrerà indicare due nomi di aspiranti consiglieri di sesso diverso candidati nella stessa lista. È consentito, inoltre, il voto disgiunto, ossia esprimere la preferenza per una lista (ed eventualmente scrivere il nome di un consigliere) e per un candidato presidente non collegati fra loro.

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