L’Ilva è di fronte a “una situazione significativa e seria”. A Taranto ci sono diverse navi in porto o in rada che “non riescono a sbarcare le materie prime, perché bisogna pagare in anticipo ma non c’è cassa”. E di conseguenze “non ci sono, o sono poche, le materie prime nei magazzini”. È questo lo scenario di fronte al quale si è trovato il neo-commissario Giancarlo Quaranta dopo i primi accertamenti nel passaggio di consegne con il management di Acciaierie d’Italia, espresso da ArcelorMittal, successivo all’amministrazione straordinaria decisa dal governo. A rivelarlo è stato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, sottolineando come che “senza materie prime si fermano gli impianti” e “quando succede per un impianto siderurgico gli impatti sono molto importanti”.

Il commissario “ha fatto una prima due diligence e penso martedì dirà cosa ha trovato”, ha detto ancora Urso rivelando che sabato incontrerà la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, perché “dobbiamo essere autorizzati al prestito ponte da 320 milioni, che poi deve essere restituito”. Martedì, invece, il ministro sarà a Taranto per incontrare i lavoratori e i rappresentanti di imprese, enti locali e il sindaco Rinaldo Melucci per spiegare quello che “il governo intende fare con l’amministrazione straordinaria”.

L’attesa per un nuovo passaggio ai privati ha promesso Urso non sarà lunga: “In un clima in cui le forze sociali, politiche, sindacali e produttive sono impegnate in maniera coesa, sarà più facile creare le condizioni perché gli investitori privati, con procedure di pubblica evidenza, possano acquisire gli impianti. Questo accadrà entro quest’anno”. Secondo il ministro, “in questi giorni ci sono state già più proposte di importanti multinazionali straniere. Non c’è un confine né tra italiani e stranieri né tra europei ed extraeuropei”.

Contemporaneamente, ha spiegato, “ho fatto appello alle aziende siderurgiche clienti dello stabilimento chiedendo loro di pagare le fatture in scadenza nei prossimi mesi” e “il gruppo Marcegaglia ha dato ordine di pagare, a riprova del fatto che il sistema Paese esiste ed è coeso”. Intanto, “ci siamo mossi con le multinazionali che forniscono materie prime perché le forniscano in tempo utile e abbiamo avuto risposta positiva”, ha aggiunto ancora il ministro.

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