Un intervento per l’asportazione di un neo senza nessun esame istologico aveva portato una donna a essere invasa dalla metastasi e a morire a 40 anni. Ma la sentenza che aveva condannato i presunti responsabili per la sua morte è stata ribaltata in appello a Genova. Roberta Repetto fu uccisa dalle metastasi di un tumore curato con tisane ed erbe da un santone e i suoi collaboratori del centro olistico Anidra a Barzonasca nel Genovese. Paolo Bendinelli, responsabile e guru del centro, è stato assolto mentre è stata ridotta da 3 anni e 4 mesi a 1 anno e 4 mesi la condanna per il medico bresciano Paolo Oneda. Per la psicologa Paola Dora è stata confermata l’assoluzione. Il caso emerse nell’aprile del 2021 quando furono eseguiti gli arresti. Repetto fu anche sottoposta, senza anestesia, all’asportazione di un neo sul tavolo della cucina del centro. “È buona norma rispettare e accettare le sentenze ma credo sia umanamente doloroso ,in questo momento, per me poterlo fare” scrive su Facebook Rita Repetto. “Oggi sono veramente senza parole – aggiunge -, amareggiata e triste perché mia sorella non ha ottenuto la giustizia che si merita. È allucinante”.

La procura generale aveva chiesto la condanna per omicidio volontario, con dolo eventuale, maltrattamenti, circonvenzione di incapace e violenza sessuale. In primo grado gli imputati erano stati condannati per omicidio colposo al termine del rito abbreviato e erano stati assolti dall’accusa di violenza sessuale e circonvenzione di incapace. La donna, i cui familiari sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Sciacchitano e Andrea Andrei era poi morta nell’ottobre del 2020 all’ospedale di San Martino dove era arrivata in condizioni disperate: aveva un melanoma plurimetastatico, degenerato a causa dell’asportazione di un neo.

L’operazione, stando alle indagini, era stata effettuata un anno prima dal chirurgo all’interno del centro olistico senza sottoporre il tessuto a esame istologico e senza far nulla per arrestare il diffondersi della patologia. Secondo alcuni testimoni l’asportazione era stata effettuata su un tavolo da cucina e senza anestesia, convincendo la donna che era parte della sua “purificazione spirituale”. In seguito si sono sviluppate numerose metastasi ma il medico e il santone aveva continuato a rassicurarla sulla guarigione. La giovane si era avvicinata al centro Anidra e alle scienze olistiche da molti anni. Lì aveva celebrato il proprio matrimonio e insegnava Yoga e Thai Chi Chuan. Era stata gradualmente assorbita da quell’ambiente, allontanandosi da amici e parenti per abbracciare totalmente gli insegnamenti del ‘Maestro’. Il centro era già nel mirino degli investigatori per la denuncia dei familiari di un’altra giovane.

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