Il processo per Pietro Genovese, citato a giudizio per evasione, è stato fissato al prossimo 20 marzo. Il ventenne, figlio del regista Paolo, è stato condannato in via definitiva a cinque anni e quattro mesi di carcere per l’omicidio stradale di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, le 16enni romane travolte e uccise la sera del 22 dicembre del 2019 su corso Francia.

La vicenda risale al 16 gennaio del 2022. Quel giorno i carabinieri della compagnia Parioli, secondo quanto sostiene l’accusa, si sono recati sotto casa della famiglia di Genovese, nella zona del quartiere Trieste, per effettuare un controllo di rito. Hanno citofonato varie volte senza però ottenere risposta. I militari pur essendo in possesso del telefono cellulare dell’indagato non hanno provato a contattarlo, dalle telecamere di sorveglianza del palazzo non risulta che Genovese fosse uscito di casa. E la mancata risposta al citofono ha fatto scattare l’accusa di evasione. “Non c’è alcuna immagine delle telecamere a circuito chiuso in cui Genovese – ha affermato in aula in suo difensore, l’avvocato Gianluca Tognozzi – è ripreso mentre esce di casa. Non c’è prova di evasione”.

Genovese è tornato libero il 21 ottobre del 2021. I giudici della Corte d’appello di Roma, così come previsto dalla legge per le sentenze passate in giudicato, hanno eliminato la misura dell’obbligo di dimora che gravava dal luglio di due anni fa quando la condanna a 5 anni e quattro mesi è passata in giudicato dopo la ratifica del concordato in secondo grado. Genovese è ora in attesa dell’udienza davanti ai giudici dell’esecuzione che dovranno decidere su come fare scontare il residuo pena, circa 3 anni e 7 mesi. Non è escluso che il giovane possa essere affidato ai servizi sociali.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Morì per metastasi di un tumore curato con le tisane, santone assolto e ridotta la pena a un medico. La sorella di Roberta Repetto: “È allucinante”

next
Articolo Successivo

Ergastolo a Davide Fontana, uccise e fece a pezzi Carol Maltesi. Riconosciute le aggravanti di premeditazione e crudeltà

next