È nato in Italia il primo Fondo delle Donne che si pone come obiettivo quello di supportare economicamente tutte le organizzazioni e associazioni che si occupano di diritti e di uguaglianza di genere che operano su tutto il territorio nazionale. “Io ho un passato di lavoro in Messico nel campo dei diritti umani – spiega Miriam Mastria, direttrice e cofondatrice di Semia, Fondo delle Donne – lì ho conosciuto il movimento femminista da cui ho preso spunto una volta rientrata in Italia per far nascere questa realtà”. Al termine dell’estate la neonata fondazione lancerà un bando con il quale finanzierà le esperienze italiane con progetti già esistenti. Accanto al fondo, Semia ha anche condotto un’indagine per mappare tutte le associazioni e organizzazioni femministe che lavorano nel Paese in modo da constatare il loro stato di salute. Dalla ricerca emerge che delle 1047 realtà individuate sul territorio, la maggior parte lavora con budget molto bassi, sotto i 25 mila euro e che oltre l’85% del personale lavora su base volontaria.
“Spesso le associazioni sono costrette ad utilizzare il denaro dei bandi pubblici per le attività non potendo però pagare i salari – continua Mastria – questo provoca una mancata efficienza delle organizzazioni, perché senza personale alla lunga rischiano di morire”. Ed è proprio questo che Semia vorrebbe cercare di evitare. Oggi sono oltre 40 i fondi femministi nel mondo, di cui più di dieci in Europa. Il primo fondo europeo nacque in Olanda nel 1983.
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È bello riconoscere diritti alla Natura, ma poi occorrono azioni concrete per rispettarli

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